La Sex roulette è la nuova sfida social tra adolescenti: "Lo faccio senza preservativo e perdo se resto incinta"

La "Sex Roulette" è una pericolosa sfida sociale che coinvolge giovani e adolescenti in incontri intimi senza precauzioni, con l'obiettivo di evitare la gravidanza.

La Sex roulette è la nuova sfida social tra adolescenti: "Lo faccio senza preservativo e perdo se resto incinta"

Nel vasto mondo dei giochi e delle sfide sociali, c’è una pratica estrema che va ben oltre l’intrattenimento innocuo. Chiamata “sex Roulette“, questa tendenza rischia di mettere a repentaglio la vita stessa dei partecipanti, soprattutto giovani e adolescenti

Partendo dal nome, che evoca il rischioso gioco della roulette russa, questa pratica non è affatto un gioco, ma piuttosto una sfida travestita da esperienza erotica. Il suo obiettivo, almeno apparentemente, è quello di ravvivare le relazioni di coppia attraverso un’avventura intima estrema. Tuttavia, la realtà nascosta è molto più oscura e pericolosa di quanto si possa immaginare. 

Questa sfida si è diffusa come una sorta di challenge virale, coinvolgendo giovani, spesso minorenni, in incontri dove l’atto è praticato senza alcuna forma di precauzione. Il ‘gioco’ prevede che la ‘sfidante’ eviti la gravidanza, trasmettendo l’evento tramite video e foto sui social network. Chi invece rimane incinta, documenta l’aborto, come se fosse un traguardo o una sconfitta da esibire

Ma la perversione non si ferma qui. C’è un’ulteriore variante ancora più pericolosa: feste dove si mescolano alcol, atti intimi liberi e la presenza di una persona sieropositiva, rendendo anche possibile il contagio da HIV. Una pratica che non ha nulla di innocente o ludico, bensì che rappresenta un serio pericolo per la salute fisica e mentale dei partecipanti

Le origini di questa sfida risalgono a gruppi di persone annoiate e prive di sensibilità sociale, che l’hanno propagata come una specie di sport estremo, senza alcuna considerazione per le conseguenze pesantissime che può avere sulle giovani vite coinvolte. Le prime segnalazioni di casi in Italia provengono da diverse province, coinvolgendo adolescenti dai 14 ai 16 anni, spesso indotti da pressioni sociali o dalla curiosità adolescenziale

Il problema principale è comprendere il motivo dietro a tali comportamenti autolesionistici. Per alcuni, potrebbe essere la ricerca di emozioni forti o l’adesione acritica a tendenze virali sui social media, mentre per altri potrebbe rappresentare un tentativo disperato di sentirsi parte di un gruppo o di guadagnare visibilità

Continua a leggere su Fidelity News