La Riforma del copyright è stata approvata dall’Europarlamento

Tajani: il Parlamento Europeo "ha scelto di mettere fine all'attuale Far West digitale". Le industrie culturali e creative sono i settori economicamente più vivaci e vanno protetti.

La Riforma del copyright è stata approvata dall’Europarlamento

La riforma del copyright è stata approvata dal Parlamento Europeo durante la sessione plenaria di questa mattina, 26 marzo 2019, a Strasburgo. Ad annunciare che “Il testo è approvato” è stato il presidente dell’Aula, Antonio Tajani. La nuova direttiva UE sul diritto d’autore ha avuto 348 voti a favore su 658 europarlamentari presenti, 274 si son detti contrari e i rimanenti 36 si sono astenuti.

Alcuni eurodeputati avevano proposto all’Aula di riaprire il testo, mettendo in votazione gli emendamenti depositati, ma l’idea dei 38 eurodeputati non è stata accolta.

La riforma

Antonio Tajani chiarisce che il Parlamento Europeo, approvando la riforma, “ha scelto di mettere fine all’attuale Far West digitale, stabilendo regole moderne e al passo con lo sviluppo delle tecnologie“. Il presidente, nel suo commento, riconosce nelle industrie culturali e creative i settori più dinamici di tutta l’economia europea: da questi infatti dipende il 9% del Pil e circa 12 milioni di posti di lavoro. Era necessario proteggere con norme adeguate i contenuti europei per garantirne una giusta remunerazione. Inoltre, senza questo provvedimento, molti dei posti di lavoro (e l’indotto) sarebbero stati a rischio.

Le regole – spiega Tajani – proteggono i nostri autori, i giornalisti, i designer e tutti gli artisti europei, come i musicisti, i commediografi, gli scrittori, gli stilisti e così via. Poi il presidente del parlamento europeo commenta: “Fino ad oggi i giganti del web hanno potuto beneficiare dei contenuti creati in Europa pagando tasse irrisorie, trasferendo ingenti guadagni negli Usa o in Cina“.

La direttiva riporta quindi equità tra gli attori economici, giganti del web compresi, e fa chiarezza sui detentori dei diritti d’autore offrendo loro le piattaforme digitali necessarie perché venga riconosciuto che il “frutto della loro creatività” è occasione anche per stabilire accordi.

Con la riforma del copyright si è cercato di creare una “maggiore trasparenza e un meccanismo adeguato per la risoluzione delle controversie“, afferma Tajani. Tra gli aspetti tenuti presenti, il lavoro dei giornalisti che merita un equo compenso e la libertà di stampa, “l’indipendenza e la qualità dei media, essenziali per una robusta democrazia“, contrastando il fenomeno delle fake news, sempre più diffuso.

Continua a leggere su Fidelity News