La protesta dei trattori si intensifica in Francia, gli agricoltori radunati vicino a Parigi

In risposta alle crescenti sfide che l'industria agricola francese sta affrontando, gli agricoltori hanno deciso di organizzare una protesta utilizzando i loro trattori come simbolo di resistenza.

La protesta dei trattori si intensifica in Francia, gli agricoltori radunati vicino a Parigi

La marcia dei trattori continua a imperversare in tutto il territorio italiano, raggiungendo anche il confine di Ventimiglia. Le proteste si intensificano con blocchi stradali e traffico in tilt al casello autostradale di Brescia, dove i manifestanti hanno proseguito la loro protesta sotto la sede della Coldiretti, senza ottenere risposte dalle persone presenti. La mobilitazione non si ferma solo al Nord, ma coinvolge anche altre regioni. Cortei di trattori si sono formati in diverse città come Cuneo, Novara e Alessandria, con circa 300 manifestanti che hanno bloccato la Torino-Piacenza. Anche la Valle d’Aosta ha aderito alla protesta.

Nel centro Italia, gli svincoli dell’Autostrada del Sole a Orte, nel Viterbese, e il casello Valdichiana nell’Aretino sono stati presi di mira dai manifestanti. Le proteste continuano anche ad Aquila fino a venerdì. Al Sud, cortei di trattori si sono svolti in Puglia, nella zona di Foggia e Brindisi, in Sardegna al porto di Oristano e in Calabria sulla Statale Ionio-Tirreno nella piana di Rosarno. Questo movimento di protesta nasce da un crescente malcontento per i redditi agricoli sempre più ridotti, l’eccessiva pressione fiscale come l’Irpef agricola e le imposizioni imposte dall’Unione Europea negli anni, che mettono a rischio il futuro delle terre agricole.

Tuttavia, questa protesta ha dimostrato di avere diverse anime, con le diverse fazioni interne del movimento divise su alcune questioni. Questa divisione è emersa chiaramente durante l’apertura della Fieragricola a Verona, dove si sono formati cortei con meno di una decina di mezzi davanti alla fiera, mentre una delegazione si incontrava con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Nonostante l’incontro positivo tra il ministro e la delegazione, il leader del Comitato degli Agricoltori Traditi (C.r.a.), Danilo Calvani, ha sostenuto che i rappresentanti che hanno incontrato il ministro non li rappresentano, definendoli “un manipolo di opportunisti”. Calvani accusa questi rappresentanti di trattare con il governo per il proprio tornaconto personale e di appartenere ai partiti che hanno danneggiato il settore agricolo negli anni.

La replica di Verona non si è fatta attendere, sostenendo che la delegazione di agricoltori non è in vendita e che le richieste fatte al ministro rappresentano le loro esigenze per salvare le proprie aziende. Si è chiesto un ulteriore incontro a Roma, sperando che il tempo non sia un ostacolo.Le organizzazioni agricole italiane si sono esposte in questo contesto di proteste. Confagricoltura sostiene che le manifestazioni sono un dibattito istituzionale al quale partecipano attivamente a tutti i livelli, sia in Italia che in Europa. Hanno annunciato la consegna di un documento al ministro e un tavolo al ministero per venerdì. Coldiretti, dal canto suo, sarà davanti al Parlamento Europeo domani per chiedere l’eliminazione dell’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi imposto dalla Politica agricola comune (Pac).

Cia-Agricoltori Italiani ha proposto una deroga sui terreni incolti, ma questa proposta è stata considerata insufficiente.La situazione non è solo italiana, ma coinvolge anche altri paesi europei. Sulla scia delle proteste in Italia, anche gli agricoltori francesi sono entrati in rivolta, irrompendo in una zona di stoccaggio dei mercati generali di Rungis, alle porte di Parigi. Sono stati riportati danni e si è intervenuti con l’evacuazione dei manifestanti da parte delle forze dell’ordine, che hanno arrestato 79 persone.

Il ministro dell’Interno francese aveva avvisato i manifestanti che qualsiasi tentativo di accesso ai mercati generali di Rungis sarebbe stato impedito. La protesta dei trattori, quindi, continua a rappresentare una situazione di tensione in Italia e in Europa, da cui emergono richieste e polemiche che possono avere un impatto significativo sul settore agricolo e sui governi coinvolti. La lotta per il futuro delle terre agricole e dei redditi agricoli si fa sentire con forza e sembra ancora lontana da una risoluzione. 

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