La prima Mummia incinta di duemila anni ritrovata a Tebe

gli scienziati dell'Accademia polacca delle scienze, hanno rivenuto a Tebe, la prima mummia di duemila anni, della storia ,incinta al settimo mese di gravidanza.

La prima Mummia incinta di duemila anni ritrovata a Tebe

Gli scienziati hanno fatto una scoperta archeologica di particolare valore scientifico, è stata ritrovata infatti a Tebe, una mummia di duemila anni, in stato interessante, al settimo mese di gravidanza, essa rivestita con tessuti in lusso, era stata avvolta con collane ed altri ninnoli nella sua urna funeraria.

L’ Accademia polacca delle scienze, ne pubblica così il ritrovamento sul Journal of Archaeological Science, affermando che :”è la prima volta in cui viene identificato un corpo in stato interessante mummificato così ben conservato”. La mummia è di una ragazza di circa venti o trenta anni, di alto prestigio si presume, forse di famiglia nobile, dato che è stata ritrovata nelle tombe reali.

Attualmente si trova al museo nazionale di Varsavia; sul perchè il bimbo morto durante la gestazione, non sia stato estratto per la mummificazione, si presume che non fosse pronto per andare nell’aldilà , ma dovesse essere protetto dal grembo materno. Il bimbo ha una circonferenza della testa di 24 cm.

Gli scienziati presumono che per gli antichi egizi, il bimbo avesse dovuto intraprendere il suo viaggio con la madre, perchè sprovvisto di nome. risale al I secolo a. C. ma non era in ottimo stato di conservazione. Per risalire all’età è stata fatta una scansione a raggi x. secondo gli scienziati è una grande scoperta perchè permette di studiare la gravidanza nei tempi antichi.

“Vengono studiate anche le antiche pratiche funerarie e sulla interpretazione della gravidanza durante i tempi antichi.” La mummia si trovava all’interno di un sarcofago nel museo, Wojciech Ejsmond dell’Accademia polacca delle scienze afferma che è “una scoperta di importante valore scientifico e si descrive entusiasta”. Sta ora ai ricercatori scoprire l’identità della misteriosa donna, ritrovata all’interno del sarcofago, che sarebbe stata donata all’Università di Varsavia nel 1826 e che non si ritrovasse nella giusta collocazione all’interno dell’urna.

 

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