La Polonia vuole chiedere alla Germania mille miliardi di dollari come indennità di guerra

Per l’attuale governo polacco, le devastazioni subite da parte della Germania durante la seconda guerra mondiale continuano a rappresentare una ferita aperta. In conseguenza di ciò, si fa largo l’ipotesi di chiedere un risarcimento stratosferico.

La Polonia vuole chiedere alla Germania mille miliardi di dollari come indennità di guerra

Arkadiusz Mularczyk, capo della commissione parlamentare istituita per valutare l’ammontare delle riparazioni di guerra subite dalla Polonia durante il secondo conflitto mondiale, ha fatto sapere che allo stato attuale non è da escludere che il suo Paese possa chiedere alla Germania un risarcimento record che supera i mille miliardi di dollari.

I documenti da lui prodotti, attestanti le numerose perdite e sofferenze subite durante il periodo di occupazione nazista, finirà a breve tra le mani del presidente Andrzej Duda e del primo ministro Mateusz Morawiecki. Saranno a questo punto loro a decidere sul da farsi, almeno formalmente, anche perché tutte le iniziative politiche vengono prima passate al vaglio di Jaroslaw Kaczynski, leader del PiS, il partito ultraconservatore al governo del paese dal 2015.

Secondo quanto dichiarato da Arkadiusz Mularczyk, che non ha però svelato l’importo esatto del risarcimento, sarebbe una bella idea rendere pubblico il contenuto di questo dossier il prossimo 1° settembre, in occasione dell’80esimo anniversario dell’aggressione nazista che diede il via alla seconda guerra mondiale.

Per arrivare a definire questo importo che metterebbe in seria difficoltà le finanze di qualsiasi paese, la commissione è partita dall’analisi di un rapporto stilato nel 1947, in cui la stima dei danni ammontava a circa 48 miliardi di dollari dell’epoca che, al giorno d’oggi, equivarrebbero a non meno di 850 miliardi di dollari.

Sul tema, il governo tedesco ha fatto sapere che non ha alcuna intenzione di versare un dollaro nelle casse dello stato polacco. Le autorità di Berlino hanno sottolineato che le riparazioni di guerra già versate hanno ampiamente compensato le richieste di un Paese che, nel 1953, ha formalmente espresso la rinuncia a qualsiasi ulteriore indennizzo. La Polonia ha però messo in discussione quel provvedimento, in quanto frutto di una pressione esercitata sull’allora governo di Varsavia da parte dell’Unione Sovietica.  

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