La nuova moda tra i geni della Silicon Valley: il digiuno da dopamina

Nella Silicon Valley è nata una nuova moda, il “Dopamine fasting”, ossia Il digiuno da dopamina, una nuova tecnica per stimolare il piacere nel lavoro e nella vita quotidiana.

La nuova moda tra i geni della Silicon Valley: il digiuno da dopamina

I cervelloni della Silicon Valley, grazie alla loro sapienza, hanno partorito una nuova idea. Questa volta non un’invenzione tecnologica, ma un metodo per star bene e vivere felicemente. Si tratta del digiuno dalla dopamina. La dopamina è un neuro ormone, detto anche “ormone della felicità”, che influisce positivamente sul nostro umore, sulle nostre capacità cognitive, sulla memoria da lavoro e altre funzioni ancora.

Più dopamina circola nel nostro cervello, più ci sentiamo bene e siamo più operativi. La cura della depressione, infatti, si basa sul controllo di questo neuro ormone. Perchè allora i cervelloni cercano di ridurne il livello e come si fa il digiuno?

Il digiuno dal piacere

Il digiuno da dopamina consiste nell’evitare tutte quelle attività che ne aumentano il rilascio nel nostro cervello. Tali attività sono tutte quelle che provocano in noi piacere: possono essere mangiare dolci, guardare un film o una partita, praticare un hobby, il sesso. Nelle versioni più estreme il digiuno vieta di fumare, parlare, guardare le persone negli occhi. Tutte queste rinunce avrebbero l’effetto di resettare i meccanismi del nostro cervello e manipolare la produzione dell’ormone facendolo aumentare.

Secondo i sostenitori del metodo, che sta spopolando tra i lavoratori della Silicon Valley, dopo uno o due giorni di digiuno, si prova più piacere nello svolgere le attività quotidiane, si è più concentrati e si ritrova l’entusiasmo.
Come il digiuno dal cibo depura l’organismo, il digiuno da attività libera il nostro cervello sovrastimolato dal mondo esterno per ritrovare il piacere nelle cose semplici.

Il mondo scientifico in generale non supporta la tesi che si possano resettare certi meccanismi cerebrali. ll metodo ha comunque una base teorica: secondo il Professore di neuroscienze Joydeep Bhattacharya, dell’Università di Londra, il rilascio di dopamina è stimolato dalla previsione del benessere che proveremo nel fare un’attività e non dal piacere in sé. Il rilascio avviene nella fase di anticipazione, “nel momento in cui cerchiamo di astenerci da qualcosa, il nostro cervello lo desidererà, quindi ci sarà un rilascio maggiore di dopamina”.

Invece, il professor David Nut, direttore dell’unità di neuropsicofarmacologia all’Imperial College di Londra, fa più semplicemente notare che: “ritirarsi dalla vita la rende probabilmente più interessante quando ci ritorni e questo non ha nulla a che vedere con la dopamina”.

In sintesi, non ci sono prove certe che il digiuno da stimoli piacevoli aumenti la dopamina, ma per i lavoratori della Silicon Valley è il metodo migliore per essere più energici e motivati. L’unica cosa certa è che se rinunciamo a qualcosa che amiamo per un po’, quando la ritroviamo la apprezziamo di più.

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