Lo slogan per la pancetta ideato da un macellaio australiano è finito col costargli un’accusa di razzismo, a causa del messaggio giudicato non del tutto politicamente corretto da parte di alcuni religiosi. La vicenda si è svolta a Narooma, nel New South Wales (Australia) ed ha visto un commerciante di carni venire duramente redarguito a causa della sua pubblicità giudicata eccessivamente sarcastica.
Ma qual era questo slogan talmente osceno da venire accusato addirittura di razzismo? In realtà l’idea dell’uomo, titolare della macelleria Rapley’s Midtown Quality Meats, era di puntare tutto sull’ironia. Ed è così che un giorno, sulla vetrina del suo negozio, è apparso un cartello recante la seguente dicitura:
“Mangiare due fette del premiato bacon di Rapley a colazione riduce le possibilità che tu possa diventare un terrorista suicida del 100%“. Una trovata sicuramente di gusto discutibile, ma che non aveva assolutamente nulla a che fare con l’intolleranza religiosa, come spiegato dallo stesso macellaio.
“Non sono razzista, e mi scuso se qualcuno si è sentito offeso” ha raccontato l’uomo al quotidiano Narooma News. Tuttavia vista l’impopolarità dello slogan in particolar modo tra persone di religione islamica ed ebraica, il macellaio ha deciso di rimuovere l’ironico cartello il giorno successivo per evitare ulteriori controversie.
La battuta in sé è piuttosto autoevidente: i terroristi, essendo fondamentalisti islamici, seguono fedelmente ed in maniera maniacale i precetti della loro religione, pertanto non si avvicinerebbero mai alla pancetta. Mangiarne un paio di fette, significherebbe dunque non essere un terrorista islamico al 100%. Un’uscita che sarebbe dovuta suonare simpatica, ma che con i tempi che corrono non ha mancato di generare malumori.
Su Twitter però c’è anche chi si è schierato dalla parte del macellaio, spiegando che voleva essere semplicemente un cartello umoristico, senza alcuna connotazione di razzismo. “E’ piuttosto divertente che le persone si arrabbino ed abbiano paura per burle del genere. Non vivete nel terrore“, ha scritto uno degli utenti del social network nel commentare la vicenda.