La NASA presenta il razzo più potente di sempre che riporterà l’uomo sulla Luna

Per far tornare l’uomo sulla Luna, alla NASA hanno appena presentato il razzo più potente mai costruito dall’uomo. Alto quasi 65 metri, potrà raggiungere la velocità massima di 28.400 chilometri orari.

La NASA presenta il razzo più potente di sempre che riporterà l’uomo sulla Luna

Questo è il razzo più potente che l’uomo abbia mai costruito”, ha annunciato Jim Bridenstine, amministratore della NASA durante la presentazione di Space Launch System (SLS), il razzo spaziale che rappresenta un tassello fondamentale di Artemis, la missione che si prefigge di riportare l’uomo sulla Luna entro il 2024.

Alto ben 212 piedi, l’equivalente di circa 65 metri, il super-vettore è anche il più grande mai realizzato dall’uomo. Progettato per raggiungere una velocità di mach 23, circa 28.400 km/h, racchiude al proprio interno quattro potenti motori RS-25, oltre alle soluzioni ingegneristiche più avveniristiche attualmente disponibili. 

Questa volta, quando andremo sulla Luna, ci torniamo con tutta l’America” ha aggiunto il numero uno dell’agenzia spaziale americana durante l’evento tenutosi a New Orleans, presso il Michoud Assembly Facility della Nasa. E, in effetti, a conferma delle sue parole, è sufficiente considerare che alla progettazione del razzo hanno partecipato oltre mille imprese dislocate in 44 stati. 

A questo punto, prima di metterlo in servizio, SLS sarà sottoposto a una serie di test. Questi ultimi oltre a valutare la bontà dei sistemi, permetteranno anche di appurare il funzionamento del veicolo spaziale Orion che dovrà trasportare. Come da tabella di marcia, questi esperimenti avranno il via a giugno 2020 e saranno condotti senza equipaggio a bordo. 

Come poi precisato dalla NASA, SLS è destinato a entrare nella storia, perché sarà il primo razzo a portare una donna sulla Luna. Inoltre, sarà anche il primo vettore a inoltrarsi nello spazio profondo dopo i Saturn V, lanciati fra il 1967 e il 1973, così come allora previsto dai programmi Apollo e Skylab. Per quanto riguarda invece la missione Artemis, anche l’Italia è coinvolta in questo progetto, in quanto impegnata a realizzare il primo modulo della stazione spaziale Lunar Orbital Platform – Gateway, un avamposto spaziale che, oltre a permettere di colonizzare il nostro satellite, potrà essere utilizzato anche per supportare le future missioni verso Marte.

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