La Mecca, il caldo oltre 50 gradi provoca 577 decessi

Il 19 giugno 2024, durante l'hajj alla Mecca, il caldo torrido ha causato il decesso di almeno 577 pellegrini e il ricovero di oltre 2.000 persone per stress da calore.

La Mecca, il caldo oltre 50 gradi provoca 577 decessi

Il 19 giugno 2024, la città sacra della Mecca, nell’Arabia Saudita occidentale, è stata teatro di una tragedia causata da un caldo estremo che ha mietuto centinaia di decesi tra i pellegrini musulmani durante l’hajj, l’annuale pellegrinaggio Islamico.

Secondo i dati forniti dall’obitorio dell’ospedale nel quartiere Al-Muaisem, almeno 577 persone hanno perso la vita a causa delle temperature che hanno raggiunto i 51,8 gradi Celsius (125 Fahrenheit). Tra le vittime, 323 erano egiziani, 60 giordani e numerosi altri provenienti da vari paesi musulmani. Le autorità saudite hanno confermato che tutti i decessi sono state attribuiti al caldo, ad eccezione di un pellegrino che è deceduto per ferite subite in mezzo alla folla.

Oltre alle perdite umane, più di 2.000 pellegrini sono stati curati per stress da caldo. Nonostante le condizioni avverse, il pellegrinaggio rimane uno dei cinque pilastri dell’Islam, obbligatorio per ogni musulmano che ne abbia la capacità almeno una volta nella vita.

Quest’anno, più di 1,8 milioni di musulmani, uomini e donne, hanno compiuto il pellegrinaggio verso la Mecca, secondo l’Istituto di Scienze Statistiche saudita, che ha precisato il numero esatto di 1.833.164 pellegrini. Di questi, 1,6 milioni sono arrivati dall’estero in Arabia Saudita, di cui 875.000 erano donne, costituendo il 48% del totale dei partecipanti ai cinque giorni di rituali, mentre gli uomini sono stati 958.000.

La provenienza geografica dei pellegrini riflette una diversità significativa: il 22,3% proveniva da paesi arabi, mentre il 63,3% arrivava da paesi asiatici, con l’Indonesia in particolare che rappresentava una grossa parte di questo gruppo. Un altro 11,3% proveniva da paesi africani al di fuori del mondo arabo o del Maghreb, mentre solo il 3,2% proveniva da Europa, Stati Uniti e Australia. Rispetto agli anni precedenti alla pandemia, quando il numero dei partecipanti superava i 2,5 milioni, l’affluenza quest’anno è stata inferiore, riflettendo gli effetti duraturi delle restrizioni globali dovute alla pandemia.

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