Sembrava la regina indiscussa della cosmetica mondiale eppure ad oggi dopo 90 anni di attività la ditta Revlon è in bancarotta, la notizia non è del tutto nuova, l’azienda infatti è da anni in crisi per il crollo delle vendite e i debiti contratti non ha saputo affrontare il tutto andando in una debacle senza precedenti.
Negli ultimi anni le difficoltà erano aumentate a causa dell’inflazione e dei rallentamenti nella catena di approvvigionamento dovuti alla pandemia. Il problema principale è stato non capire le nuove tendenze giovanili, facendosi sopraffare da marchi più freschi e giovani, nata nel 1932 all’epoca vendeva solamente smalti per unghie con una vasta gamma di colori.
Fino ad arrivare, tra gli anni Settanta e Duemila, “The most unforgettable women in the world wear Revlon” (Le più indimenticabili donne del mondo indossano Revlon), citava lo slogan con testimonial come Cindy Crawford e Claudia Schiffer, il periodo di massimo successo, introdusse i primi rossetti indelebili (ColorStay) e il profumo Charlie.
avrebbe dovuto investire nel rinnovamento della propria immagine, in nuove strategie e campagne di marketing digitale come hanno fatto le concorrenti Clinique ed Estee Lauder. Nel frattempo nuove startup sono nate dedicate alla generazione z, cioè le persone nate tra la fine degli anni Novanta, con influencer importanti che hanno subissato il marchio Revlon.
L’ultimo grosso acquisto di Revlon risale al 2016, quando acquisì per 870 milioni di dollari Elizabeth Arden, contraendo altri debiti, nel 2018 tentò di utilizzare una nuova linea di fondotinta per le più giovani con esito disastroso, L’anno successivo la spazzola asciugacapelli di Revlon, la Revlon One-Step Hair Dryer & Volumizer è stata la più venduta su Amazon in America.
La stangata finale c’è stata durante la pandemia quando le donne chiuse in casa non hanno più avuto bisogno di truccarsi, vendendo solo prodotti per la cura della pelle, ultimamente ha provato a pubblicizzare prodotti tramite influencer e tiktoker con scarsi risultati, la strategia migliore è infatti quella di usare la nostalgia con i prodotti degli anni Ottanta.