La Cina mette in funzione il radiotelescopio più grande del mondo

Il radiotelescopio da guiness dei primati si chiama FAST e dispone di una parabola di 500 metri di diametro. Con questo strumento la Cina conferma le sue ambizioni anche in ambito spaziale.

La Cina mette in funzione il radiotelescopio più grande del mondo

L’agenzia cinese Xinhua News ha annunciato l’ultimazione di quello che ad oggi sarà il più grande radiotelescopio al mondo. Con la sua larghezza pari a 500 metri supera il precedente primato appartenuto all’osservatorio di Arecibo; il radiotelescopio portoricano può infatti vantare una parabola con diametro di “soli” 300 metri. I fan dei film di James Bond lo ricorderanno sicuramente per le riprese di alcune scene del film “GoldenEye”, dove l’agente segreto era impersonato dall’attore di origine irlandese Pierce Brosnan. 

Proprio in ragione delle sue dimensioni, al radiotelescopio è stato attribuito il nome “FAST”, acronimo di “Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope”. L’infrastruttura costata l’equivalente di 180 milioni di dollari è stata costruita nella contea di Pingtang, regione sud-occidentale della provincia cinese di Guizhou.

Per la realizzazione terminata lo scorso mese di luglio sono stati necessari cinque anni di lavori, oltre all’allontanamento delle 8.000 persone residenti negli otto villaggi limitrofi. A garantire loro una nuova sistemazione ha provveduto l’autorità pubblica. La ragione è presto detta: per poter funzionare al meglio, il radiotelescopio ha bisogno di un silenzio radio nel raggio di 5 chilometri.

L’infrastruttura è composta da 4.450 pannelli ed è denominata anche “Tianyan”, ovvero occhio del cielo. Con la sua struttura pari a mezzo chilometro di diametro potrà scrutare il cielo meglio di qualsiasi altro radiotelescopio realizzato in precedenza dall’uomo.  

Nelle vicinanze del FAST è presente anche una struttura turistica che permetterà l’osservazione dall’alto della parabola, una soluzione del tutto simile a quella dell’Osservatorio di Arecibo che accoglie circa 90.000 turisti all’anno.

Già durante i primi test di collaudo, gli astronomi dell’ex impero celeste hanno lodato le potenzialità del radiotelescopio. “L’occhio del cielo” è stato infatti in grado di captare dei segnali radio provenienti da una pulsar distante più di mille anni luce dal nostro pianeta. Niente male come esordio di una infrastruttura che contribuirà alle ambizioni cinesi di superpotenza non solo in ambito economico, ma anche scientifico.

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