Jeremy Corbyn guida i laburisti? I militari inglesi minacciano un golpe

Con l'elezione di Jeremy Corbyn la Gran Bretagna si avvicina pericolosamente alle soglie di un golpe militare. Ecco quello che sta succedendo in una delle più antiche democrazie d'Occidente

Jeremy Corbyn guida i laburisti? I militari inglesi minacciano un golpe

Jeremy Corbyn è un nome che non dirà molto ai lettori italiani, nemmeno a chi segue da diverso tempo i mezzi d’informazione. Il signore in questione è niente poco di meno che il nuovo Leader del Partito Laburista inglese, grazie ad una vittoria nelle primarie interne, ottenuta con un roboante 59,5% delle preferenze. 

Ciò con buona pace di Tony Blair, ex leader Labour e primo ministro inglese, che – ad Agosto e poco prima che si chiudessero le urne – aveva invitato gli iscritti al Labour a non votare Corbyn in quanto rappresentante di politiche ferme al passato che nessuna risposta avrebbero potuto dare ai problemi del presente e soprattutto del futuro.

Blair, come sappiamo, non è stato ascoltato dalla platea dei suoi ex fan ed il suo partito, quindi, si è spostato decisamente a sinistra con l’elezione di Jeremy Corbyn alla successione del ben più giovane ma perdente Ed Milliband (con lui uno dei peggiori risultati elettorali dei Labour dalla seconda guerra mondiale!).

Sin qui, non vi sarebbe nulla di eclatante. E’ nella dinamica delle elezioni far perdere chi delude e vincere chi presenta prospettive migliori: ciò avviene, quindi, anche nelle consultazioni interne degli stessi partiti che alle elezioni si presentano. 

Il punto è che l’elezione di questo anziano signore, assai ben voluto dai sindacalisti inglesi, ha destato un vero e proprio vespaio di polemiche in Inghilterra presso le forze dell’ordine che, addirittura, hanno minacciato un Golpe! L’ipotesi in questione, sin ora paventata solo in telefilm inglesi (Attenti a quei 2, con Roger Moore e Tony Curtis, nella puntata “The Time and the Place”), è stata fatta da un generale britannico, anonimo, che ha prestato servizio nell’Irlanda del nord all’epoca dei disordini che portarono alla morte di ben 3000 persone. 

Il militare in questione si è prima mostrato indignato per la mancata condanna da parte di Corbyn dell’IRA che, nel confronto con le forze inglesi, ha ucciso 700 militari inglesi, ferendone – poi – altri 7000, e ha paventato un ammutinamento di massa (dimissioni a raffica dei vertici militari britannici) nel caso si uscisse dalla Nato o si ridimensionassero gli investimenti alle forze dell’ordine (ledendo in tal modo, si spiega, la sicurezza nazionale.

Addirittura ci sarebbe stata, da parte del generale di cui parliamo, una minaccia assai poco velata di golpe “L’esercito non permetterà ad un primo ministro di compromettere la sicurezza di questo paese e credo che la gente utilizzerà tutti i mezzi possibili, leciti o illeciti per impedirlo. Non si può mettere un cane sciolto responsabile della sicurezza di un paese“.

Naturalmente istituzioni e le forze politiche inglesi hanno reagito come era lecito attendersi da un paese civile quale la Gran Bretagna. Il Ministro della difesa del governo Cameron ha precisato che “non si possono avere ufficiali in servizio che minacciano apertamente un colpo di stato contro un governo eletto. Questo generale sembra aver dimenticato che viviamo in una democrazia” mentre un eurodeputato conservatore ha protestato che non si è certo in Bolivia per parlare in un modo del genere (e ci mancherebbe).

Che dire? Speriamo nella secolare saggezza della gente di Albine: un golpe, specie nell’Occidente che ha inventato la democrazia, sarebbe quanto di più odioso possibile.

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