Jeanne Calment: per due ricercatori russi non è lei la donna più longeva della storia

Universalmente riconosciuta come la donna più longeva dell’umanità, il mito di Jeanne Calment potrebbe cadere come un castello di sabbia. A metterlo in discussione ci sarebbero le conclusioni di due ricercatori russi.

Jeanne Calment: per due ricercatori russi non è lei la donna più longeva della storia

Dall’alto dei suoi 122 anni e 164 giorni, Jeanne Calment è ufficialmente considerata l’essere umano più longevo di tutti i tempi. Se ad oggi la documentazione a suo riguardo era considerata certa ed inoppugnabile, negli ultimi giorni più di una persona è pronta a mettere in dubbio il primato di longevità della donna francese morta il 4 agosto del 1997.

Stando alle conclusioni del matematico russo Nikoai Zak, Jeanne Calment non sarebbe affatto la donna più longeva di cui si abbia notizia. A sua detta ci sarebbe infatti più di una probabilità che sia stata architettato uno scambio di identità tra madre e figlia.

L’ipotesi russa

Come reso noto per mezzo di un articolo del Daily Mail, Nikoai Zak è convinto che Jeanne Calment non avrebbe vissuto nemmeno metà dei suoi fatidici 122 anni. La donna sarebbe infatti morta nel 1934, anno in cui la figlia rubò l’identità della madre. Ad essere convinto di questa ricostruzione, ci sarebbe anche il gerontologo Valery Novoselov, secondo il quale quella morta nel 1997 non sarebbe stata Jeanne, ma la sua 99enne figlia Yvonne.

Sono in tanti però a non credere alla ricostruzione fornita dai due ricercatori russi. Dal canto loro, Nikolai e Valery sono convinti che il raggiro sia stato messo in atto al solo fine di non pagare le onerose tasse di successione vigenti nel paese transalpino. In secondo luogo, entrambi nutrono più di un dubbio sull’età della donna scomparsa da oltre vent’anni, che secondo un’attenta analisi fotografica non aveva affatto le sembianze di una ultracentenaria.

Jean-Marie Robine, il gerontologo francese che ha convalidato i 122 anni di età della decana dell’umanità, ha categoricamente smentito la versione dei due russi, affermando che le ipotesi da loro formulate “si basano sul nulla”. Ma sempre dalla Francia, Nicolas Brouard, direttore dell’Istituto nazionale per gli studi demografici, ha lodato il lavoro di Nikoai e Valery, aggiungendo che per dirimere la controversia, l’unica soluzione rimarrebbe quella di riesumare i corpi sia della madre che della figlia.

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