James Bond è esistito davvero e spiò la Polonia comunista durante la guerra fredda

James Albert Bond era un agente segreto britannico in carne e ossa che spiò la Repubblica popolare polacca negli anni Sessanta. Un fascicolo che lo riguardava è stato scoperto solo oggi all’interno dell’Istituto Nazionale della Memoria polacco.

James Bond è esistito davvero e spiò la Polonia comunista durante la guerra fredda

Chi fino ad oggi era convinto che James Bond fosse solo un personaggio immaginario creato da Ian Fleming, dovrà per forza di cose ricredersi. Il celebre agente segreto britannico conosciuto con la sigla di 007, è esistito davvero e ha lavorato durante gli anni Sessanta in Polonia.

A confermarlo sono stati alcuni ricercatori dell’IPN, l’Istituto Nazionale della Memoria Polacco. Scartabellando tra faldoni e documenti sepolti da diversi decenni, grande è stata la sorpresa allorché ci si è imbattuti nella scheda di un tale il cui nome completo era James Albert Bond.

Nato nel 1928 a Bideford, nel Devon, le prime tracce della spia al servizio di Sua Maestà risalgono al 18 febbraio 1964, quando prese servizio a Varsavia con “l’incarico ufficiale di segretario archivista presso l’addetto militare dell’ambasciata britannica”. Al pari del James Bond cinematografico che agiva sotto la copertura della Universal Exports, anche lui pur mimetizzandosi come innocuo segretario archivista, doveva portare a termine una missione molto pericolosa: “penetrare nelle installazioni militari” della Repubblica Popolare Polacca, paese del blocco comunista che all’epoca rientrava nell’orbita dell’Unione Sovietica.

Il suo arrivo non passò inosservato. I funzionari del dipartimento del controspionaggio lo misero sotto stretta sorveglianza, dando vita ad un’operazione il cui nome in codice era Samek. Stando alle ulteriori annotazioni presenti nella sua scheda, l’agente raggiuse in autunno le città di Białystok e Olsztyn, dove sembra che non riuscì a portare a termine il suo incarico. Secondo i funzionari che lo tenevano sott’occhio, “probabilmente riferì che non vi era possibilità di reperire informazioni significative”.

Proprio per questo motivo, il 21 gennaio 1965 lasciò il paese comunista non avendo presumibilmente in mano nulla di scottante. A quanto pare non avrebbe mai avuto contatti con cittadini polacchi, ma al pari del suo omonimo cinematografico, condivideva un aspetto molto particolare: le annotazioni sui rapporti sostengono che “era interessato alle donne”, ma a quanto pare il controspionaggio polacco non diede alcuna rilevanza alle sue conquiste, che non trovarono alcuna evidenza all’interno del suo dossier.

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