Israele colpisce le forze siriane a Sweida per fermare l’offensiva di Damasco sulla roccaforte drusa.
Cresce la tensione in Siria meridionale: tra cessate il fuoco e manovre diplomatiche.
Israele ha ampliato e intensificato le sue operazioni militari in Siria, puntando dritto al cuore del potere militare siriano a Damasco e nelle regioni meridionali.
L’aviazione israeliana ha colpito il ministero della Difesa e la sede dello Stato maggiore nella capitale, provocando scene di panico tra la popolazione . Le sezioni colpite sembrerebbero però essere in parte vuote al momento degli eventi. Il vero teatro dello scontro, però, resta Sweida, roccaforte della minoranza drusa nel sud della Siria. Qui, in tre giorni di intense incursioni tra le forze governative siriane e le milizie druse, si contano oltre 300 vittime, tra cui almeno 180 militari di Damasco.
Israele ha più volte colpito postazioni militari siriane nella zona, intimando al regime di fermare l’offensiva. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato senza mezzi termini che Israele non permetterà la presenza di forze siriane nel sud del Paese, considerandola una azione diretta. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, Katz e il premier Netanyahu hanno autorizzato l’IDF a colpire forze siriane e armamenti che violano la “politica di smilitarizzazione” di Israele. Il fragile equilibrio si è incrinato domenica, quando le truppe del leader siriano Ahmad Sharaa (alias Jolani),sono entrate a Sweida. L’ingresso non è stato inizialmente ostacolato da Israele, che si è limitato a raid dimostrativi, ma l’escalation è rapidamente degenerata.
La comunità drusa, legata storicamente alle popolazioni druse del Golan e del Libano, si è trovata al centro di una crisi che rischia di trascinare l’intera regione in un nuovo conflitto aperto. Il coinvolgimento di Israele si è anche manifestato al confine del Golan, dove drusi israeliani hanno tentato di oltrepassare la frontiera per raggiungere i connazionali siriani, dando vita a scontri con l’esercito israeliano: un evento senza precedenti.
In serata, un cessate il fuoco è stato dichiarato dal ministro della Difesa siriano, grazie a un accordo con i notabili di Sweida. Le forze governative hanno annunciato il controllo della città, ma la situazione resta tesa. Gli Stati Uniti, alleati di Israele, hanno espresso cauto ottimismo, auspicando un reale processo di de-escalation. Nel frattempo, voci di contatti riservati tra Siria e Israele in Azerbaijan alimentano le speculazioni su possibili accordi futuri, mentre la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto di questa intricata partita geopolitica.