Per la prima volta al mondo, una legge sancirà l’obbligo dell’uguaglianza retributiva tra uomo e donna. A muoversi in tal senso è stata l’Islanda per mezzo di una norma approvata dal parlamento di Reykjavík. Addio quindi a qualsiasi forma di differenza salariale legata al sesso.
L’unico paradosso è che il provvedimento legislativo è entrato in vigore nel paese dove se ne sentiva meno il bisogno. Pur essendo un problema comune a tutti i Paesi, fino ad oggi in Islanda la differenza salariale tra uomini e donne era in assoluto la più bassa a livello mondiale. Nemmeno gli altri paesi virtuosi del Nord Europa riuscivano ad avvicinarsi ai livelli registrati nell’isola dei geyser.
Del resto, parliamo di una realtà dove l’80% delle donne lavora e metà dei membri del Consiglio dei Ministri è rappresentata da esponenti del gentil sesso. Senza poi dimenticare che, nel 1980, l’Islanda divenne il primo paese al mondo ad avere una donna Presidente della Repubblica.
Per questa serie di ragioni, il Paese viene considerato la democrazia più femminista e piú pro-gender equality dell’intero pianeta. Questa sua particolare sensibilità le ha permesso di mantenere negli ultimi nove anni il primo posto del Global Gender Gap Report che viene stilato annualmente dal World Economic Forum. Anche l’Onu e diverse organizzazioni internazionali hanno più volte lodato i provvedimenti islandesi in materia di contrasto alle discriminazioni sessuali, riconoscendoli come ammirevoli ed esemplari.
Ma che cosa prevede la legge entrata in vigore nella piccola isola popolata da poco più di 330 mila abitanti? Semplicemente che tutte le aziende con almeno 25 dipendenti dovranno dimostrare che le donne vengono retribuite quanto i loro colleghi maschi. Al provvedimento saranno assoggettate anche le istituzioni pubbliche, comprendendo con ciò anche i ministeri.
Dove venisse ravvisata la sopravvivenza di disparità retributive, in quel caso si verrebbe puniti con delle sanzioni molto salate. A far applicare la legge ci penserà il neoeletto governo, mentre a vigilare materialmente sulla parità salariale ci penseranno la polizia e le autorità tributarie nazionali.