L’Isis è arrivata alla fine a conquistare anche Ramadi: è stata infatti segnalata la presenza della nefasta bandiera nera dei fondamentalisti islamici al di sopra del complesso governativo della città, nel quale si trovano un commissariato di polizia e l’ufficio del governatore. La conquista di Ramadi da parte dell’Isis sarebbe arrivata dopo una serie di violenti combattimenti, che hanno alla fine visto prevalere le milizie dello Stato Islamico. A dare la notizia della caduta di Ramadi è stato il sindaco della città Dalaf al-Kubaisi.
Ramadi è il capoluogo della provincia occidentale di al-Anbar, ed è stata presa dopo mesi e mesi di scontri tra i guerriglieri dell’Isis e l’esercito regolare, che alla fine è capitolato sotto i pesanti colpi inflitti dai terroristi. Si tratta di una locazione particolarmente importante sotto il profilo strategico, perché permette al Califfato islamico di estendere i propri confini d’influenza praticamente in tutta la provincia, che da sola arriva a coprire circa un terzo dell’intero Paese.
Questo il messaggio rilasciato da una fonte ufficiale della polizia, citato da diverse agenzie di stampa internazionale: “Verso le 14:00 (12:00 italiane) i jihadisti hanno preso sotto controllo il complesso governativo, ed issato la bandiera nera dell’Isis dopo l’offensiva lanciata giovedì”. Non arrivano solo pessime notizie però: sta infatti venendo organizzata la difesa di Palmira, storica città siriana attualmente finita sotto la minaccia dei fondamentalisti islamici, che hanno già in progetto di devastarne gli inestimabili tesori archeologici.
Palmira è infatti un antico centro carovaniero ricco di antichità risalenti a diverse epoche storiche, tra i quali la via Colonnata, l’arco di Settimio Severo e le terme di Diocleziano, tutte costruzioni di epoca romana; proprio per questo è stata insignita del titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. L’esercito siriano ha quindi inviato un contingente di rinforzo verso la città, nel tentativo di respingere l’offensiva dell’Isis. Rami Abdel Rahmane, direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, aveva infatti annunciato: “L’Is è ormai a meno di un chilometro da Palmira”.