Torna a parlare Abu Bakr al-Baghdadi, il numero uno dell’Isis, dopo le voci interenti alle sue gravi condizioni di salute. Il Califfo dello Stato Islamico era stato infatti ferito nel corso di uno dei raid aerei organizzati dalla Coalizione capeggiata dagli Stati Uniti, e le voci che circolavano sul suo conto lo raffiguravano come “ferito gravemente” ed “impossibilitato a riprendere il comando” della nota organizzazione terroristica. Ma al-Baghdadi è tornato a parlare pubblicamente, e l’ha fatto con un messaggio audio diffuso su internet dai siti vicini alla causa dell’Isis.
Il Califfo ha lanciato un messaggio agli jihadisti sparsi in giro per il mondo, chiamandoli a raccolta per intensificare le azioni terroristiche e continuare a combattere sotto la bandiera dello Stato Islamico, raggiungendo l’Iraq e la Siria attualmente sotto il fuoco incrociato degli Alleati. Ecco un estratto del contenuto del file audio: “Chiamiamo ogni musulmano, in ogni Paese, a emigrare nello Stato Islamico o a combattere sulla sua terra, dovunque sia. Non pensate che vi stiamo chiamando perché siamo deboli o incapaci, ma perché siamo forti, per grazia di Allah”.
L’Isis cerca quindi di raccogliere nuovi adepti, e lo fa per mano-o per meglio dire, per voce-del suo esponente di maggior spicco, tornato alla pubblica ribalta dopo che le indiscrezioni riguardo al suo stato di salute. Il vicesegretario dell’ONU Valerie Amos ha parlato della situazione in Iraq, dopo la riunione di ieri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: “Il mese prossimo sarà un anno dalla conquista di Mosul e la presa di altre zone da parte dell’Isil. Le condizioni umanitarie peggiorano, è sempre più limitato l’accesso ad acqua potabile, cure mediche e cibo. Le popolazioni interessate sono tagliate fuori dal resto del Paese, a molti non è permesso lasciare liberamente queste zone”.
Tra le varie dichiarazioni attribuite ad al-Baghdadi c’è anche un perentorio “L’Islam è una religione di guerra”, che sottolinea come l’interpretazione dell’Islam da parte dell’Isis sia una guerra totale e senza quartiere a qualsiasi altra ideologia religiosa o politica: per i fondamentalisti islamici esistono solo i precetti estremi dell’islamismo più reazionario, tutto il resto dev’essere spazzato via dalla faccia della Terra. L’autenticità della registrazione rimane tuttavia ancora da verificare.