Isis e la guerra alla cultura: ora la distruzione tocca ad Hatra

Ora è ufficiale, girano i primi video su internet: Hatra è stata distrutta dai militanti dell'ISIS a colpi di martello e di AK47. Continua la guerra alla cultura

Isis e la guerra alla cultura: ora la distruzione tocca ad Hatra

Come se non bastassero tutti i video diffusi in questi mesi in cui vediamo ostaggi uccisi nei modi più barbari e crudi, mostrati con un’assurda quanto ridicola attenzione per le tecniche registiche e di montaggio (soprattutto gli ultimi), è di poche ore fa l’uscita di un ennesimo video, che mostra stavolta la distruzione di Hatra, antica città irachena le cui rovine risalgono a più di 2.000 anni fa, proprio per questo dichiarata Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Ebbene, nell’ormai tristemente famosa ‘guerra alla cultura’ proclamata dal sedicente Stato Islamico verso le meraviglie irachene, Hatra era stato uno degli obiettivi dell’ISIS, circa un mese fa.

Ancora una volta, per dimostrare al mondo la loro ‘potenza’, hanno deciso di immortalare le ore in cui hanno compiuto questa incredibile azione, diffondendo ancora una volta un ben congegnato video delle loro ‘imprese’. Hatra, che dista circa 70 chilometri da Mosul, roccaforte dell’ISIS, è stata letteralmente distrutta da martellate da parte dei militanti e a colpi di AK47, all’urlo di ‘Allah Akbar, mentre statue e santuari crollavano inesorabilmente, tra i festeggiamenti dei presenti. La motivazione della distruzione di Hatra, come ci racconta uno stesso militante all’interno del video che vi mostriamo, è il fatto che questo santuario ‘viene adorato al posto di Dio’. Idoli da distruggere, quindi, dando al gesto una connotazione religiosa; ma c’è anche chi parla di un’azione molto più vile e ‘bassa’: questi patrimoni verrebbero distrutti per poi rivenderne i pezzi al mercato nero, e poter così finanziare le loro operazioni terroristiche.

Dopo la sconvolgente notizia, l’UNESCO giustamente affermò che l’ISIS, con l’atto di barbarie compiuto verso Hatra, “dimostra il disprezzo che prova nei confronti della storia e del patrimonio del popolo arabo”. Unendoci al coro di indignazione che si sta alzando da ogni parte del mondo vi mostriamo, con l’amarezza negli occhi, le tristi scene della distruzione di un patrimonio che non potrà tornare mai più ai fasti di un tempo.

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