Isis annuncia attacchi in USA: “Siamo tra voi e siamo pronti”

Abu Ibrahim al Ameriki, terrorista noto ai servizi segreti, ha minacciato gli Stati Uniti: ci sarebbero 71 miliziani dell'Isis "dormienti" sul suolo americano, in attesa di ricevere l'ordine di colpire

Isis annuncia attacchi in USA: “Siamo tra voi e siamo pronti”

L’Isis non smette mai di dispensare minacce nei confronti di un po’ tutto l’Occidente, ma ha da sempre una predilezione particolare per gli Stati Uniti, considerati la “testa” del movimento “infedele”. Per questo, anche oggi non sono mancate le quotidiane esternazioni con i quali i fondamentalisti islamici sono abituati a cercare di intimorire la popolazione americana. E’ il caso di un post apparso in un sito di file-sharing quest’oggi, che porta la firma di Abu Ibrahim al Ameriki, attraverso il quale il terrorista ha preannunciato attentati in territorio statunitense.

Abu Ibrahim Ameriki è uno jihadista già noto ai servizi di antiterrorismo, aggregatosi ad uno dei gruppi di estremisti religiosi stanziati in Pakistan diversi anni fa. Nel suo intervento in internet, Ameriki ha specificato che ci sarebbero “decine di soldati dell’Isis” in quindici differenti Stati americani, che starebbero solamente aspettando disposizioni per entrare in azione.

Cellule dormienti composte da fanatici che conducono ogni giorno un’esistenza apparentemente normale, perfettamente integrati all’interno della società; ma che quando arriverà l’ordine di agire, si dimostreranno martiri disposti ad offrire la propria vita per la causa della Jihad. Almeno, questa è quanto ha affermato il terrorista in questione.

Ameriki ha poi fatto riferimento all’attentato fallito andato in scena nel Texas, quando due fanatici hanno attaccato un concorso di vignette a tema Maometto, senza però riuscire a fare alcuna vittima; il bilancio è stato infatti di un solo ferito. Entrambi gli attentatori sono stati poi uccisi dalle forze dell’ordine, al culmine di una breve sparatoria. Nello specifico, sarebbero 71 i terroristi dell’Isis “inattivi” stanziati sul suolo americano, stando alle minacce presenti nel post incriminato. Ventuno di questi avrebbero già firmato per effettuare missioni analoghe a quella avvenuta domenica scorsa in Texas.

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