Iraq, Isis chiude diga di Ramadi: rischio tragedia umanitaria

L'Isis ha chiuso la diga di Ramadi, un'operazione che permetterà di sferrare attacchi verso zone governative. Ma il leader di una tribù locale avverte: "Decisione che porterà ad una grave crisi umanitaria"

Iraq, Isis chiude diga di Ramadi: rischio tragedia umanitaria

Lo Stato Islamico ha chiuso la diga di Ramadi, tagliando l’acqua alla regione di Anbar. La decisione dei vertici dell’Isis ha scatenato forti reazioni di preoccupazione per l’eventualità di un allarme umanitario nella regione, dovuto alla carenza di risorse idriche in seguito all’abbassamento dell’Eufrate; questa mossa potrebbe infatti tagliare ulteriormente l’accesso all’acqua potabile in territori già falcidiati dalla piaga della siccità.

La chiusura della diga da parte dell’Isis ha infatti portato ad una riduzione dell’afflusso di acqua in diverse zone ad Est di Ramadi, come ha evidenziato l’emittente televisiva panaraba al-Arabiya, citando il presidente del consiglio provinciale di Anbar, Sabah Karhout. Tuttavia lo stesso Karhout ha riferito che la decisione non sarebbe mossa tanto dal desiderio di lasciare senza acqua le zone di khaldiyah e habbaniyah, che risultano essere attualmente ancora sotto il controllo del governo iracheno, ma la scelta avrebbe piuttosto una valenza strategico-militare.

Ridurre il flusso dell’Eufrate permetterebbe infatti agli jihadisti dell’Isis di poter guadare il fiume con più facilità, permettendo in questo modo ai terroristi di organizzare gli attacchi ai territori controllati dal governo in maniera più rapida ed efficace. Diverse invece le preoccupazioni di Sheikh Rafa al-Fahdawi, leader della tribù Albu Fahad: “Tagliare l’acqua a Khaldiyah e Habbaniyah porterà a una grave crisi umanitaria, e non solo in queste zone”. La tribù Albu Fahad è costantemente impegnata al fianco dell’esercito regolare iracheno nelle operazioni di resistenza contro l’avanzata dell’Isis.

Nel frattempo, sono giunte minacce da parte dello Stato Islamico anche nei confronti di Hamas: un esponente a Gaza dell’organizzazione jihadista Ansar Bait al-Maqdis, la sezione dell’Isis dislocata nel Sinai, ha infatti reagito all’arresto di circa 100 jihadisti lungo la Striscia di Gaza da parte di Hamas promettendo la fine della tregua tra le due organizzazioni, qualora le azioni di sabotaggio dei palestinesi ai danni dei fondamentalisti islamici dovesse proseguire.

Continua a leggere su Fidelity News