Iran: dottori estraggono dal retto di un 50enne una bottiglia da 250ml

Un 50enne in Iran si è presentato in ospedale per dolori addominali e stitichezza, la TAC ha svelato che aveva una bottiglia di 250ml incastrata nell'intestino crasso. L'uomo non aveva confessato di essersela inserita nel retto per paura della moglie.

Iran: dottori estraggono dal retto di un 50enne una bottiglia da 250ml

Sono incredibilmente frequenti i casi in cui i medici del pronto soccorso si trovano a dover estrarre gli oggetti più svariati dai retti dei propri pazienti. È quando successo in Iran, dove un uomo di 50 anni si è presentato con una bottiglia di plastica da 19 centimetri che si era infilato giorni prima nell’ano. L’uomo non aveva cercato aiuto né svelato a nessuno cosa stava succedendo per paura della moglie.

È proprio la donna, ignara della situazione che ha insistito a portare il marito in ospedale, preoccupata perché non mangiava più, lamentava forti dolori addominali e non riusciva ad andare in bagno. Anche in ospedale, l’uomo non ha rivelato ai sanitari di avere inserito una bottiglia d’acqua da 250ml nel suo ano.

È stato solo quando i medici hanno visto i risultati della TAC che hanno scoperto l’oggetto che l’uomo celava al suo interno. Parlando del caso alla rivista scientifica  Clinical Case Reports, i dottori hanno confermato che l’uomo non aveva voluto confessare di aver inserito la bottiglietta di acqua al suo interno per “imbarazzo e paura della moglie“.

L’uomo aveva spinto prima la base della bottiglia, in modo da poterla poi estrarre tirando dalla parte superiore. Però non è riuscito a rimuovere la bottiglia di plastica, che era arrivata al suo intestino crasso dove si era incastrata. I medici dell’Ospedale Imam Khomeini Hospital hanno quindi portato l’uomo in chirurgia, dove l’anestesia gli ha fatto perdere coscienza e ha rilassato il suo sfintere.

I chirurghi sono riusciti quindi a rimuovere “lentamente e con attenzione” la bottiglia dal suo ano, senza causare rotture o sanguinamenti. Test successivi non hanno trovato danni interni o perforazioni nell’intestino del 50enne, che ha una storia clinica di depressione. Un mese dopo l’operazione è avvenuta la visita di controllo, durante la quale è emerso che l’uomo non ha sofferto problemi conseguenti né ha avuto problemi intestinali.

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