E’ stato tratto in arresto nella giornata di ieri Hamid Baqai, un ex vicepresidente dell’Iran che si trovava in carica durante il periodo del mandato di Mahmoud Ahmadinejad. L’uomo è stato fermato in patria dalla polizia, ma non sono ancora trapelati i dettagli dell’arresto. A riferire dell’accaduto è stata l’agenzia di stampa locale Irna, che ha riportato le parole del portavoce dell’autorità giudiziaria Gholam Mohseni Ejei. Non è stato tuttavia ancora reso noto il motivo per il quale la polizia iraniana ha deciso di arrestare Baqai.
Secondo alcune indiscrezioni tuttavia l’ex vicepresidente dell’Iran potrebbe essere coinvolto in una maxi inchiesta relativa alla corruzione. Il provvedimento delle autorità nei confronti di Hamid Baqai è infatti arrivato a pochi mesi di distanza dall’arresto di un altro pezzo da 90 della politica locale, ovverosia Mohammad Reza Rahimi. L’ex premier Ahmadinejad è nell’occhio del ciclone ma non sono ancora emerse prove decisive a suo carico, mentre il suo ex vicepresidente potrebbe essere coinvolto negli stessi affari illeciti che hanno portato all’incarcerazione di Reza Rahimi.
Mohammad Reza Rahimi, vicepresidente dell’Iran in carica fino all’Agosto del 2013, è stato ritenuto colpevole lo scorso Gennaio di riciclaggio di denaro ed appropriazione indebita, e dovrà scontare 5 anni di pena nelle carceri irachene. Mohseni Ejei ha diramato un comunicato stringato, nel quale ha asserito che: “L’ex vicepresidente Hamid Baqai ha ricevuto un invito a presentarsi di fronte ai magistrati per l’interrogatorio”, senza fornire però ulteriori specificazioni.
E’ possibile che Baqai sia ritenuto complice nei casi di riciclaggio ed appropriazione indebita. Anche lo stesso Ahmadinejad, si diceva, rimane nel mirino della magistratura dell’Iran: in una lettera di Reza Rahimi, sembrerebbe infatti che l’ex vicepresidente in prigione abbia collegato apertamente l’ex premier allo scandalo-corruzione, sebbene Mahmoud Ahmadinejad abbia sempre rigettato ogni sospetto di coinvolgimento nella vicenda.