Iqra, la 13enne colf deceduta per aver rubato cioccolatini: condizioni di lavoro inadeguate in Pakistan

La giovane Iqra, 13 anni, è deceduta dopo essere stata trattata in modo inadeguato dai suoi datori di lavoro a Rawalpindi, in Pakistan, a causa di un presunto furto di cioccolatini.

Iqra, la 13enne colf deceduta per aver rubato cioccolatini: condizioni di lavoro inadeguate in Pakistan

Il caso di Iqra, una giovane di soli 13 anni, ha scosso profondamente il Pakistan e sollevato un dibattito acceso sul trattamento delle lavoratrici domestiche minorenni nel paese. La ragazza, che lavorava come domestica presso una famiglia dell’ex capitale Rawalpindi, nella provincia del Punjab, è venuta a mancare dopo essere stata coinvolta in un episodio legato a un presunto furto di cioccolatini.

Le circostanze che hanno portato alla sua scomparsa hanno suscitato indignazione e preoccupazione, in particolare per le dure condizioni a cui era sottoposta e per la situazione delle lavoratrici minorenni nel paese. Secondo quanto riportato dalla polizia, Iqra sarebbe stata trattata in modo inadeguato dai suoi datori di lavoro, una coppia che l’aveva assunta due anni prima.

La ragazza, che aveva iniziato a lavorare come domestica all’età di otto anni per aiutare la sua famiglia, era responsabile della gestione delle faccende domestiche in una casa che ospitava otto figli. Nonostante il suo impegno, le sue condizioni di vita erano molto difficili. Guadagnava l’equivalente di circa 27 euro al mese, una cifra estremamente bassa rispetto al lavoro che svolgeva. Secondo le indagini preliminari, il motivo per cui Iqra è stata trattata in modo inadeguato sarebbe un presunto furto di cioccolatini da parte della giovane.

Le autorità pachistane non hanno ancora fornito dettagli definitivi sulla dinamica dell’incidente, ma il caso ha sollevato serie preoccupazioni riguardo al trattamento delle lavoratrici domestiche minorenni. I bambini sotto i 15 anni non possono essere impiegati come domestici nella provincia del Punjab, ma purtroppo questa legge non viene sempre rispettata. La scomparsa di Iqra ha messo in luce le gravi violazioni delle normative sul lavoro minorile e ha acceso un faro sulle condizioni di lavoro dei più giovani in ambito domestico.

La famiglia di Iqra ha espresso il suo dolore per la perdita. Il padre della ragazza, un contadino di 45 anni, ha raccontato di aver ricevuto la notizia della gravità delle condizioni della figlia tramite una chiamata dalla polizia. Quando si è precipitato in ospedale, ha trovato sua figlia priva di sensi e, purtroppo, ha dovuto assistere alla sua scomparsa pochi minuti dopo. Iqra aveva lavorato come domestica per sei anni, una scelta dettata dalla necessità economica della sua famiglia, che si trovava in difficoltà finanziarie a causa dei debiti accumulati dal padre.

L’indignazione popolare ha preso forma sui social media, dove l’hashtag #JusticeforIqra è diventato virale, attirando l’attenzione di decine di migliaia di persone che hanno chiesto giustizia per la giovane ragazza. L’episodio ha riacceso il dibattito sul lavoro minorile e sulla necessità di proteggere i diritti delle lavoratrici domestiche, spesso vulnerabili a trattamenti inadeguati e ingiusti.

Nonostante le leggi esistenti, la pratica del lavoro minorile è ancora diffusa, con molti bambini costretti a lavorare in condizioni difficili. Le organizzazioni per i diritti umani e le istituzioni locali stanno facendo pressione per un rafforzamento delle normative sul lavoro minorile e per garantire che le famiglie vulnerabili abbiano accesso a forme di sostegno economico che impediscano l’impiego dei propri figli in tali contesti. Iqra rappresenta non solo una grande perdita personale, ma anche un simbolo della necessità di un cambiamento profondo nella tutela dei diritti dei bambini in Pakistan e nel mondo, affinché simili episodi non si ripetano più.

Continua a leggere su Fidelity News