Intervista a madre di un terrorista islamico: "Sarà sempre mio figlio"

Sally Evans, 57 anni, ha parlato in un documentario della conversione di suo figlio Thomas da spensierato studente, a sanguinario terrorista islamico: "Lo odio per ciò che ha fatto, ma sarà sempre mio figlio". Ecco la sua storia

Intervista a madre di un terrorista islamico: "Sarà sempre mio figlio"

The White Beast, ovverosia “La Bestia Bianca”: così era conosciuto in Africa Abdul Hakim, venuto al mondo con il nome di Thomas Evans, prima di convertirsi all’islamismo militante attorno all’età di 19 anni. Sally Evans, 57 anni, ha parlato del cambiamento di suo figlio in un documentario intitolato “My Son the Jihadi” (Mio Figlio lo Jihadista), spiegando con dovizia di particolari tutti i cambiamenti del suo Thomas, dai primi rifiuti alla carne di maiale fino ad arrivare alla scelta di diventare un terrorista islamico.

“Lo odio per ciò che ha fatto, ma quando ripenso al fatto che era il mio Thomas, lo amo come madre. Anche se non amo ciò che era diventato”. Il documentario integrale, che sarà trasmesso il prossimo giovedì 22 Ottobre dall’emittente britannica  Channel 4, analizzerà a fondo tutti gli aspetti della conversione del giovane foreign fighter, raccontati proprio da sua madre Sally.

Thomas (o Abdul. se preferite) era sempre stato un ragazzo normale, a detta di Sally, non dissimile dagli altri teenger inglesi, e non aveva mai manifestato alcuna inclinazione al fondamentalismo per tutto l’arco dell’adolescenza. Almeno fino a quando non ha iniziato a frequentare una palestra nei pressi di di Wycombe, dove è stato avvicinato dai reclutatori di Al-Qaeda e dell’Isis che operano sul territorio inglese.

“Aveva appena rotto con la sua fidanzata-ha poi spiegato Sally, parlando dello stato psicologico del figlio precedente alla fatale conversione-Erano rimasti insieme per più di un anno, era una relazione molto intensa. Ne è uscito devastato”.

Così Thomas, per far fronte alla perdita, ha iniziato a cercare nuovi stimoli in un ambiente diverso: “Ha cominciato a frequentare i corsi islamici presso la palestra. Forse è stato allora che hanno iniziato a mettere le mani su di lui. Aveva 19 anni”. Thomas ha rinnegato il suo passato smettendo di bere, di fumare e persino di ascoltare la musica che gli era sempre piaciuta.

Aveva anche perso la passione per le BMX, che coltivava insieme al fratello Michael. “Non mangiava più il mio cibo-ha continuato Sally Evans-Il sabato mattina preparavo sempre dei sandwich di pancetta, e questo lo faceva diventare pazzo. Li lanciava fuori dalla finestra, urlando «C’è puzza di maiale qui dentro!». Poi sono iniziate le preghiere, ed ha cominciato ad evitarci”.

Poi, nel 2011 il grande salto: Thomas disse alla madre di voler vivere in un Paese islamico, e manifestò l’intenzione di viaggiare in Kenya per sposare una ragazza del luogo. In realtà, il suo vero intento era di unirsi alle brigate al-Shabaab, un gruppo terroristico affiliato ad Al-Qaeda. A quel punto Thomas è diventato Abdul, facendo il grande salto da teenager inglese, a terrorista islamico.

Abdul Hakim è stato ucciso lo scorso Giugno, all’età di 25 anni, dall’esercito regolare kenyota. Ma non prima d’aver ucciso e decapitato circa 600 persone nei villaggi di Kenya e Somalia, a tal punto che i civili locali gli avevano affibbiato il soprannome di “Bestia Bianca”. “Sono triste per la morte di mio figlio-ha concluso Sally-ma non per la morte del terrorista che era diventato”.

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