Dal mese di giugno ad oggi è stato registrato un numero insolitamente elevato di morti “improvvise e inaspettate” nel mondo dello sport: secondo il quotidiano tedesco Berliner Zeitung negli ultimi 5 mesi sono oltre 75 i casi noti di atleti che sono deceduti o che accusano problemi cardiaci di cui non avevano sofferto prima; il più giovane delle vittime aveva solo 13 anni.
Il malore improvviso del giocatore dell’Inter, Christian Eriksen, all’Euro Cup di quest’anno ha catturato l’attenzione di tutto il mondo: il 12 giugno scorso il calciatore danese è crollato davanti alle telecamenre durante la partita Danimarca-Finlandia. Diagnosi: arresto cardiaco, al quale è fortunatamente sopravvissuto. Purtroppo era ben lungi dall’essere un caso isolato.
Il Berliner Zeitung ha stilato una lista di questi tristi eventi cercando di trovare il motivo per cui recentemente “un numero insolitamente elevato di calciatori professionisti e dilettanti è collassato“. Il rapporto, intitolato “Sconcertanti malattie cardiache nel calcio“, pone in evidenza il caso del professionista Sergio Agüero dell’FC Barcelona: l’attaccante 33enne starà lontano dal campo per almeno tre mesi, dopo esser stato sostituito nella partita contro il Deportivo Alavés per problemi respiratori.
Scorrendo la lista però ci si rende conto che non si tratta di un’esclusiva della disciplina calcistica, infatti anche altri atleti professionisti hanno recentemente sofferto di problemi di salute simili, tra cui il giocatore di hockey slovacco di 24 anni Boris Sádecký, morto tragicamente dopo essere caduto sul ghiaccio durante una partita e il bodybuilder di 28 anni Jake Kazmarek, deceduto anch’esso “inaspettatamente“.
Gli atleti sono più inclini alle malattie cardiache?
Praticare sport in modo moderato è molto salutare, perché migliora il sistema immunitario e cardiovascolare. Ma “l‘esercizio intenso e competitivo è dannoso e pericoloso“, soprattutto per le persone sopra i 35 anni, avverte il dott. José Calabuig, direttore del Servizio di cardiologia interventistica e capo dell’Area di Medicina dello Sport presso la Clinica dell’Università di Navarra. In coloro che praticano sport molto impegnativi in maniera intensa, è stata osservata una “fibrosi nel muscolo cardiaco”, che è l’espressione di “un sovraccarico”. Secondo Juan Manuel Sarmiento, medico chirurgo specializzato in medicina sportiva a Bogotà, la possibilità di subire alterazioni cardiologiche dipende dallo sforzo fisico: ad esempio un triatleta, a causa del carico cardiaco, ha maggiori probabilità di soffrire di fibrosi (cicatrici) nella zona destra del cuore. E questo aumenta la possibilità di aritmie o di morte improvvisa, spiega Sarmiento. “Tuttavia, la percentuale di atleti a cui ciò accade è bassa. Può succedere, ma non è comune” afferma il medico.
Covid-19, la causa?
A cosa è dovuto, quindi, l’improvviso aumento di malattie cardiovascolari negli atleti? Il covid-19 potrebbe aver influito? Al momento non si ha una risposta certa. Sarmiento spiega che i medici sportivi di tutto il mondo stanno studiando la possibile correlazione tra malattie cardiovascolari e infezione da covid-19. Al momento non ci sono conclusioni, ma studi dimostrano che il nuovo coronavirus può provocare miocardite e altre complicanze cardiovascolari in persone sane.