Insegue la fama su YouTube, ma finisce dietro le sbarre: il viaggio che gli è costato caro

Il 24enne Mykhailo Polyakov ha infranto la legge indiana nel tentativo di avvicinarsi ai Sentinelesi, una delle ultime tribù isolate al mondo. Con la sua azione, ha messo a rischio non solo la propria incolumità, ma anche la sicurezza della comunità indigena.

Insegue la fama su YouTube, ma finisce dietro le sbarre: il viaggio che gli è costato caro

Un’azione incosciente e potenzialmente pericolosa è costata cara a Mykhailo Viktorovych Polyakov, uno youtuber statunitense di 24 anni originario di Scottsdale, Arizona.

Il giovane è stato arrestato il 31 marzo dalle autorità indiane dopo aver raggiunto illegalmente l’isola di North Sentinel, nell’Oceano Indiano, nel tentativo di stabilire un contatto con la tribù dei Sentinelesi, considerata tra le più isolate e protette al mondo. L’isola, parte dell’arcipelago delle Andamane e Nicobare, è considerata una zona off-limits per la presenza dei Sentinelesi, una comunità indigena che vive da millenni in totale isolamento dal resto del mondo.

Le autorità indiane vietano severamente l’avvicinamento entro un raggio di cinque chilometri dalla costa, e chiunque tenti di interagire con la tribù rischia sanzioni penali fino a cinque anni di carcere.

Secondo quanto ricostruito, Polyakov avrebbe raggiunto la zona utilizzando un GPS e, dopo aver osservato l’isola con un binocolo, sarebbe sbarcato sulla spiaggia. Lì avrebbe lasciato come “doni” una lattina di Diet Coke e una noce di cocco, gesti documentati e ripresi con l’intento di realizzare un video per il suo canale YouTube.

L’intrusione però non è sfuggita agli occhi attenti di alcuni pescatori locali, che, notando movimenti sospetti nei pressi dell’isola, hanno subito allertato le autorità. Poco dopo, la polizia ha rintracciato e arrestato Polyakov a Port Blair, la capitale dell’arcipelago. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane avrebbe trascorso circa un’ora sull’isola, cercando inutilmente di attirare l’attenzione dei Sentinelesi fischiando, ma senza ottenere alcuna reazione dalla tribù.

Il sovrintendente di polizia Hargobinder Singh Dhaliwal ha definito l’azione “pianificata con cura” e ha sottolineato la gravità del gesto, che ha messo in serio pericolo la sopravvivenza della comunità indigena. I Sentinelesi, infatti, sono estremamente vulnerabili alle malattie comuni, anche le più banali, contro le quali non possiedono alcuna difesa immunitaria: è per questo che ogni contatto con l’esterno è vietato dalla legge e scoraggiato dalle autorità sanitarie e antropologiche.

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