Iniziato il raid turco anti curdi in Siria, con relative minacce all’Occidente

La Turchia ha bombardato un carcere pieno di terroristi. La Siria e la Turchia sono in guerra e lo scontro riguarda anche il settore politico di Europa e America.

Iniziato il raid turco anti curdi in Siria, con relative minacce all’Occidente

Sembra essere guerra aperta tra Turchia e Siria o, per meglio dire, dell’ISIS contro i curdi. Inizialmente sembrava che avessero vinto i curdi, tuttavia è iniziata la “vendetta” dei jihadisti. Il rischio concreto è che questi ultimi possano andare oltre la Turchia, e giungere in Europa, in quanto sono in tanti quelli ad avere un passaporto comunitario. La scorsa notte, alcune fonti locali avrebbero confermato un attacco delle truppe turche contro una prigione contenente membri dell’ISIS. 

Sono oltre 60 mila i siriani al confine, usciti di casa per correre ai ripari in meno di un giorno. Si tratta del secondo attacco, di cui il primo è stato annunciato mercoledì tramite un tweet del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. L’obiettivo è quello di convincere 2 dei 3.6 milioni di immigrati siriani ospitati in Turchia a tornare al “proprio Paese”. 

La Turchia attacca la Siria. Bombardamento al carcere

Al momento, però, il risultato è solo un aumento dei rifugiati. Sono fuggiti dalle proprie abitazioni principalmente donne e bambini. Probabilmente ad Ankara l’obiettivo è quello di creare una zona di sicurezza confinata da un vero e proprio corridoio umanitario per lasciare ai margini i combattenti curdi che sono considerati come terroristi dal resto della popolazione. 

Erdogan tende a chiarire che non ha colpito civili “innocenti”. Anche dal punto di vista politico, c’è molta tensione. Trump minaccia la Turchia qualora venissero superati i cosiddetti limiti “umanitari”. L’economia del Paese turco è piuttosto alla deriva e non possono permettersi di cadere nuovamente nella crisi economica. 

Il caos generato non risparmia neanche i giornali. Il caporedattore della sezione web del quotidiano di sinistra “Birgun” è in carcere, in quanto gli articoli risulterebbero critici e favorirebbero la propaganda terroristica. Per la stessa accusa sono stati arrestati anche alcuni leader di partiti filo curdi, rappresentanti la quarta forza politica del Paese.

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