Inghilterra: troppe assenze a scuola. La madre rischia il carcere

Una madre inglese che ha permesso che il suo giovane figlio di 11 anni si assentasse dalle lezioni scolastiche dopo la tragica morte del padre, è stata denunciata e ora rischia il carcere

Inghilterra: troppe assenze a scuola. La madre rischia il carcere

Andare in prigione per aver lasciato a casa dalla scuola il proprio figlio: no, non è una bufala, è quello che rischia una madre inglese il cui figlio di 11 anni, dopo aver perso il padre in un tragico incidente, non ha frequentato regolarmente le lezioni.

Kris Jarvis, questo il nome del padre del ragazzo, è morto nel febbraio del 2014 in un incidente d’auto a Berkshire, una contea dell’Inghilterra sud-orientale. Il responsabile dello scontro, Alexander Walter, che guidava in stato di ebrezza, il suo tasso alcol-emico era decisamente superiore ai limiti consentiti, è stato dichiarato colpevole e condannato a 10 anni e tre mesi di carcere.

Nei mesi successivi al terribile incidente, Adam, il figlio più giovane della vittima, ha iniziato a saltare le lezioni alla Battle Primary School della città di Reading, e la sua frequenza è scesa al 45%. Le autorità locali, esattamente il Reading Borough Council, che erano anche i datori di lavoro del defunto, hanno denunciato Tracey Fidler, fidanzata e compagna da 20 anni di Kris, per aver permesso che suo figlio si assentasse dalle lezioni.

Venerdì scorso la signora Fidler si è presentata davanti al Reading Magistrates Court e, secondo quanto riportato dal portale GetReading, dopo essersi dichiarata non colpevole, è stata messa in libertà condizionata fino al 9 ottobre. Tuttavia potrebbe dover affrontare una sentenza per l’affidamento di suo figlio.

La madre ha dichiarato al The Sunday Times che Adam era distrutto dopo la morte del padre e che temeva che sua madre potesse non esserci più al suo rientro da scuola. “La scuola era a conoscenza delle circostanze, ma non erano d’accordo col fatto che Adam restasse a casa”, ha detto la signora Fidler.

E’ iniziata una campagna web per sostenere questa mamma, per gridare che si sta commettendo un’ingiustizia: una petizione su Change.org che in soli 3 giorni ha già raccolto 6 mila firme. 

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