Inghilterra, ministro Sanità: "Sei povero? Devi lavorare di più"

La magica ricetta per risolvere il problema della povertà nel Regno Unito ce la fornisce Jeremy Hunt, ministro della Sanità dell'amministrazione Cameron: "Bisogna cambiare mentalità"

Inghilterra, ministro Sanità: "Sei povero? Devi lavorare di più"

In barba a tutti gli studi sociologici ed economici per aiutare ad emergere le famiglie meno abbienti, il ministro della Sanità Jeremy Hunt sembra aver trovato la soluzione a tutti i problemi che affliggono i poveri del Regno Unito: lavorare di più. Inutile scervellarsi su altri tipi di soluzione: per il ministro la ricetta è semplice e, dal momento in cui l’ha dichiarato, anche efficace.

Intervistato dal Times dopo il congresso dei Tory (il suo partito, i conservatori) a Manchester, Jeremy Hunt ha così risposto al cronista che gli chiedeva una soluzione per risolvere l’annoso problema economico che affligge milioni di persone nel Regno Unito: “Bisogna cambiare mentalità e lavorare più duramente. Un po’ come risponderebbe il ministro del Lavoro in Cina, per farci un’idea.

E’ questa, dunque, la presa di posizione del ministro riguardo la questione del dare o meno dei sussidi di assistenza alle famiglie meno abbienti. La posizione del governo Cameron, infatti, appare ben delineata: no ai benefit socialisì alla riduzione delle tasse. Posizione in linea con le destre liberiste europee, in sostanza: solo che la prima avverrebbe da subito, mentre la minore tassazione avverrebbe in maniera graduale.

Qualunque sia la posizione (legittima, per carità) di un governo, desta comunque scalpore una dichiarazione così semplicistica da parte di una personalità di spicco di un esecutivo. Si scatenano le testate non allineate al governo, come l’Indipendent, il Mirror e il Guardian, che fanno notare come sia facile esprimere giudizi e opinioni quando la questione non lo tocca in prima persona: Jeremy Hunt è, infatti, uno dei ministri più ricchi dell’esecutivo Cameron.

Boris Johnson, sindaco Tory di Londra appartenente alla minoranza interna del partito, pur se favorevole al liberismo economico del suo partito, ha preso le distanze dalle dichiarazioni del ministro, invitando a rivedere la strategia dei tagli all’assistenzialismo sociale, almeno per i più poveri e per coloro i quali svolgono i lavori più duri, portando l’esempio della sua città, che senza questi benefit avrebbe un tracollo economico.

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