E’ successo martedì scorso in Indonesia, nel nord dell’isola di Sulawesi, una sessantina di persone sono rimaste sepolte vive a causa del crollo di una miniera d’oro abusiva. La costruzione in legno, messa in piedi senza alcuna licenza, improvvisamente, ha ceduto lasciando i minatori intrappolati sotto le macerie.
Le operazioni di ricerca e salvataggio continuano da martedì; oltre 140 uomini si sono messi a scavare, anche a mani nude, pur di recuperare i superstiti. Dopo due giorni dal crollo è stata diffusa la notizia che sono state salvate 25 persone, ma una trentina di minatori sono ancora sepolti e intrappolati tra le macerie. I corpi senza vita recuperati sono sette, ma si teme che il numero possa aumentare.
La miniera
La miniera si trova in un’area povera dell’Indonesia; qui centinaia gli uomini si sono improvvisati cercatori d’oro o lo sono diventati dopo aver fatto l’esperienza sul campo. Tutti loro sperano di arricchirsi, di lasciare alle spalle una vita di povertà e di cominciare a vivere in maniera più dignitosa. Basterebbe poco, ma non sempre è così.
Soprattutto in Asia e in Africa il fenomeno dei cercatori d’oro è in aumento. Purtroppo, spesso, queste persone non seguono le norme sulla sicurezza, lavorano senza protezioni adeguate e, improvvisandosi minatori, si espongono a pericoli di vario genere: crolli improvvisi delle strutture e rischio di contaminazione da mercurio.