India: strisce pedonali tridimensionali per evitare gli incidenti

Due donne creative indiane disegnano strisce pedonali tridimensionali che sfruttano le leggi dell'ottica per far rallentare gli automobilisti indisciplinati e salvaguardare la vita ai poveri pedoni

India: strisce pedonali tridimensionali per evitare gli incidenti

Il traffico è un problema comune a molte città metropolitane, ma sicuramente in India ha assunto delle proporzioni straordinarie, situazioni che hanno contribuito a più dei 200 mila incidenti automobilistici nell’ultimo anno.

Forse per distrazione, forse per mancanza di rispetto delle regole, forse per eccessivo numero di autoveicoli e disorganizzazione del traffico cittadino sta di fatto che troppo spesso chi ne fa le spese è sempre il pedone, a quanto pare specialmente in India, dove due simpatiche , intreprendenti e creative donne hanno avuto l’originale idea di dipingere l’asfalto con delle strisce pedonali tridimensionali, al fine di catturare l’attenzione del distratto automobilista.

Idee così originali, occorre dirlo, non sono poi così nuove. Infatti, anni fa, anche in Russia si era ad esempio pensato di utilizzare dei proiettori con degli ologrammi per disincentivare l’occupazione abusiva dei posti per disabili.

Saumya Pandya Thakkar e la sfiglia Shakuntala Pandya, abitanti della cittadina di Ahmenabad, hanno dato messo a disposizione della collettività il loro estro, la creatività e la loro abilità nel dipingere delle strisce pedonali tridimensionali, che attraverso quindi un gioco di illusione ottica, sembrano emergere proprio dalla strada. Da lontano infatti gli automobilisti hanno la sensazione di trovarsi in prossimità di un dosso, quindi sono costretti a rallentare. Cosa che salva la vita a tanti pedoni!

Il disegno sfrutta quindi le leggi dell’ottica, infatti avvicinandosi il guidatore si accorge che in realtà non cè nessun ostacolo e che si è in presenza solo di una rappresentazione artistica fatta sul manto stradale. L’originale idea è stata molto ben apprezzata in India, dove gionali e televisione hanno ben accolto e ampiamente divulgato l’iniziativa proponendola come un’idea unica a cui nessuno prima aveva pensato.

Chissà se invece le due donne indiane si sono inspirate alle precedenti realizzazioni di questo tipo già presenti in Cina da più di 10 anni o anche negli USA, dove il Dipartimento dei Trasporti dell’Oklahoma le utilizza.

Continua a leggere su Fidelity News