Nanu Mirdha, guru tantrico dello Stato indiano di Assam, è stato picchiato a morte da una folla inferocita dopo che aveva decapitato un bambino di appena 5 anni. È successo tre giorni fa nella zona di produzione di tè di Tarajuli del distretto di Sonitpur, in India. Il bimbo sarebbe stato così brutalmente ucciso per “calmare gli dei”, e il suo sangue potrebbe essere stato versato come sacrificio alla dea Kalì.
La polizia locale ha dichiarato che ” Secondo alcune testimonianze oculari, il guru ha attirato il bimbo nel tempio e lo ha poi decapitato con la sua arma bianca“. L’uomo sarebbe poi uscito dal tempio sfidando la folla che si era radunata fuori. Quando la testa del piccolo è stata trovata, però, l’assassino ha dovuto fare i conti con decine di persone che gli si sono lanciate contro, prendendolo a calci, pugni e bastonate.
Una volta catturato, il guru non ha avuto scampo: le forze di sicurezza non hanno potuto fare niente per placare l’ira di tutte quelle persone sconvolte dal gesto compito dall’uomo. Nanu Mirdha è stato linciato dalla folla ed è morto per le percosse ricevute. A riferire del linciaggio è stata la polizia del distretto di Sonitpur, ma a confermare la veridicità del terribile accaduto è stata anche la famiglia del bimbo crudelmente decapitato all’interno del tempio indiano con l’arma bianca del guru.
La polizia dovrà effettuare ulteriori indagini per chiarire il vero motivo per cui il bambino è stato ucciso, ma purtroppo quella dei sacrifici umani è una realtà ancora presente soprattutto in alcune zone dell’India e presso particolari gruppi etnici. L’uccisione avvenuta tre giorni fa all’interno del tempio del guru Nanu Mirdha, infatti, è solo l’ultimo di questi omicidi compiuti “per volere degli dei”. Questa volta, però, la folla ha reagito e il responsabile ha perso a sua volta la vita.