Dopo la tappa a Cuba e l’arrivo a Città del Messico, è iniziato l’intenso propgramma ufficiale del nostro Pontefice. Al presidente Pena Nieto, il Papa ha rivolto parole di incoraggiamento per il futuro ricordando che il Messico è un Paese dalla popolazione giovane e questo dà speranza a patto di costruire un presente di giustizia e di apertura verso il bene comune che, in una terra così martoriata da violenza e criminalità, è spesso disatteso.
“Il Messico ha bisogno di uomini onesti” afferma il Papa, perchè i privilegi di pochi aprono la strada alla corruzione e al crimine che frenano lo sviluppo del popolo. Un altro concetto sottolineato dal Papa nel suo discorso è stato la necessità dell’impegno nella lotta al narcotraffico e ad ogni forma di violenza personale causata dal dilagare della criminalità e l’esortazione ai responsabili della vita politica e civile ad adoperarsi per offrire a tutti i cittadini la reale fruizione dei beni elementari ed indispensabili, quali il lavoro, la casa, la giustizia. Solo così ogni cittadino può essere protagonista del proprio destino e si impegnerà nel rispetto dei diritti del vivere sociale.
L’incontro successivo è avvenuto nella cattedrale di Città del Messico con i pastori della chiesa messicana; anche a loro il Papa ha rivolto parole forti e decise esortandoli a non lasciarsi confondere “dalla nebbia della mondanità” e a non perdere tempo “nelle chiacchiere e negli intrighi“. La drammatica situazione messicana, soprattutto quella delle popolazioni indigene ancor più vittima di soprusi e violenze, richiede non generiche parole di condanna ma prese di posizione coraggiose ed etiche per contrastare la terribile piaga della violenza che il Papa non esita a definire “una metastasi” nel corpo del Paese.
L’ultima tappa della giornata è stata al Santuario della Madonna di Guadalupe; in seguito, Papa Francesco ha celebrato la prima Santa Messa di questo viaggio ed ha pronunciato parole di conforto e speranza per il popolo messicano così provato dalle quotidiane vicissitudini. Negli ultimi istanti della celebrazione, il Papa – forse per la stanchezza dell’intensa giornata – ha avuto un attimo di mancamento subito superato ma che ha fatto tremare le migliaia di fedeli che affollavano la cattedrale.