Incatenò e fece morire di sete bambina di 5 anni: soldato dell’Isis condannato all’ergastolo

Taha Al-Jumailly, soldato dell'Isis 39enne, è stato condannato all'ergastolo per genocidio e crimini di guerra. Tra i suoi crimini, aver incatenato fuori e fatto morire di sete una bambina yazida di 5 anni perché aveva bagnato il materasso.

Incatenò e fece morire di sete bambina di 5 anni: soldato dell’Isis condannato all’ergastolo

Tra le molteplici atrocità commesse, anche quella di avere torturato ed ucciso una bambina yazida di soli 5 anni che aveva acquistato come schiava. Per questo Taha Al-Jumailly, iracheno 39enne, è stato riconosciuto colpevole di genocidio e crimini di guerra e condannato all’ergastolo dal tribunale di Francoforte. Pare che quando è stato emesso il verdetto, l’uomo sia collassato in tribunale per lo shock.

Al-Jumailly e la sua allora moglie, una donna tedesca di nome Jennifer Wenisch convertita all’Islam e partita con lui per reclutarsi nell’Isis nel 2013, comprarono una donna ed una bambina di etnia Yazidi come “schiave da casa” nel 2015, quando vivevano nella Mosul occupata dall’Isis. In seguito si sono trasferiti a Fallujah, dove la bambina è stata uccisa.

Arrabbiato perché la piccola era malata ed aveva bagnato il letto, l’uomo la incatenò ad una finestra all’esterno sotto il sole cocente, che raggiunse i 50 gradi centigradi, lasciandola morire di sete. La 30enne Wenisch è stata condannata  lo scorso mese a Monaco in un processo separato a 10 anni di prigione per schiavitù e la morte della bambina. La madre della piccola, che è sopravvissuta alla prigionia, ha testimoniato ad entrambi i processi.

Tra il team di difensori della donna, anche l’avvocatessa Amal Clooney, coinvolta in una campagna affinché i crimini dell’Isis contro gli Yazidi siano riconosciuti come genocidio. Gli Yazidi, un gruppo di lingua Kurdish proveniente dal nord dell’Iraq, subiscono da anni le persecuzioni dell’Isis, i cui militanti hanno ucciso migliaia di uomini, violentato le donne e obbligare i bambini a diventare loro combattenti.

Al-Jumailly diventa così la prima persona al mondo ad essere condannato per genocidio contro una minoranza. L’uomo è stato arrestato in Grecia ed estradato in Germania due anni fa. “È la prima volta nella storia degli Yazidi che un aguzzino viene processato dalla legge per genocidio“, ha commentato l’avvocatessa Natia Navrouzov.

Continua a leggere su Fidelity News