Ilaria Salis uscita dal penitenziario di Budapest, pagati 40mila euro per la cauzione

Ilaria Salis è stata liberata dal penitenziario di Budapest e trasferita ai domiciliari in attesa della fine del suo processo. Era stata arrestata nel 2023 con l'accusa di aver partecipato a aggressioni contro militanti di destra.

Ilaria Salis uscita dal penitenziario di Budapest, pagati 40mila euro per la cauzione

Nella giornata di oggi, Ilaria Salis è stata liberata dal carcere di massima sicurezza di Budapest, dove era rinchiusa da oltre 15 mesi. L’attivista milanese è stata trasferita al domicilio dove sconterà la misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa della conclusione del suo processo.

Ilaria Salis fu arrestata l’11 febbraio del 2023 insieme a due antifascisti tedeschi, con l’accusa di aver partecipato ai scontri fisici nei confronti di tre militanti di estrema destra e di far parte di un’associazione illegale. Dopo un lungo periodo di detenzione, una commissione di secondo grado del tribunale di Budapest ha accolto il ricorso presentato dai suoi legali. Di conseguenza, le è stata concessa la detenzione ai domiciliari con il braccialetto elettronico, previo pagamento di una cauzione di 40.000 euro.

Dopo un’attesa protratta, il bonifico richiesto dall’Italia è finalmente giunto la settimana scorsa, consentendo così a Ilaria Salis di uscire dal penitenziario. Domani è prevista la terza udienza del processo a suo carico. Ilaria Salis è stata accolta con gioia dalla sua famiglia, in particolare dal padre, Roberto Salis, il quale ha dichiarato: “Finalmente abbiamo la possibilità di riabbracciare Ilaria, speriamo che questa sia una tappa temporanea prima di vederla finalmente in Italia“.

La vicenda di Ilaria Salis non solo suscita un profondo interesse nell’opinione pubblica italiana, ma anche una partecipazione emotiva diffusa. Le persone seguono con attenzione ogni sviluppo del suo caso, manifestando solidarietà e speranza per un esito positivo. Questo interesse non è solo dovuto alla vicenda personale di Ilaria, ma anche alla risonanza simbolica che la sua vicenda rappresenta per molti.

La sua storia incarna la difesa dei valori democratici e dei diritti umani, diventando così un punto focale per i dibattiti sulla giustizia sociale e la libertà di espressione. La sua liberazione è vista non solo come un atto di giustizia individuale, ma anche come un segnale di speranza per tutte le persone impegnate in cause simili.

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