Il veto di Obama: no alle cause dei familiari delle vittime dell’11-S

Il presidente Obama ha esercitato il diritto di veto nei confronti della legge che permeterebbe ai familiari delle vittime dell'11-S di citare in giudizio il governo dell'Arabia Saudita per le presunte implicazioni con i terroristi degli attacchi

Il veto di Obama: no alle cause dei familiari delle vittime dell’11-S

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha esercitato il diritto di veto per bloccare una legge del Congresso che permetterebbe alle famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 settembre di denunciare il governo dell’Arabia Saudita per i suoi presunti vincoli con i terroristi che perpetrarono gli attentati. Lo ha reso noto il quotidiano The Washington Post.

Pur nutrendo una “profonda stima” per le famiglie delle vittime, Obama ha dichiarato che la proposta legislativa sarebbe stata “controproducente per l’interesse nazionale degli Stati Uniti” e minerebbe il principio della immunità sovrana. Ricordiamo che detto principio, sancito nel 1976 dal Foreign States Immunities Act, disciplina l’immunità degli Stati esteri dalla giurisdizione americana.

“Capisco il desiderio di giustizia dei familiari e sono deciso ad aiutarli in questo sforzo”, ha affermato in una lettera indirizzata al Senato. “Ma la Jasta (Justice Against Sponsors of Terrorism Act) non proteggerebbe gli americani dai terroristi, né migliorerebbe l’efficacia delle nostre risposte agli attacchi”, ha aggiunto. Obama, che nella lettera sottolinea i suoi otto anni di campagna contro il terrorismo di Al Qaeda, sostiene che questa legge sottrae il compito di fare giustizia per gli attentati dalle mani dei professionisti della sicurezza nazionale e politica estera e lo affida a “litiganti privati e tribunali”.

Le argomentazioni ufficiali della Casa Bianca non menzionano però l’alleanza strategica degli Stati Uniti con l’Arabia Saudita, il cui governo di quest’ultimo ha minacciato di ritirare migliaia di milioni di dollari dall’economia nord americana nel caso in cui il Congresso dovesse approvare la legge. Sarebbero 750 miliardi di dollari il valore dei titoli del Tesoro ed in altre attività finanziarie americane sul mercato mondiale che l’Arabia Saudita sarebbe disposta a riportare in patria.

Il veto è entrato anche nella campagna elettorale: la candidata democratica, Hillary Clinton, che all’epoca degli attentati era senatrice di New York, ha dichiarato che lei sì metterebbe la sua firma sulla legge; lo stesso ha assicurato il candidato repubblicano, Donald Trump, che ha definito “vergognoso” il veto di Obama.

 

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