Quando si pensa ai beduini, spesso li si può immaginare seduti ed intenti a bere del tè nelle loro tende. Sembra semplice associarli ad una dieta morigerata, del resto essendo popoli nomadi del deserto cosa mai potranno consumare di così altamente calorico? Il clima e le condizioni ambientali non sono certo le più favorevoli per consumare sfarzosi e abbondanti pranzi regali.
Eppure in molti dovranno ricredersi. Tutto parte dalla curiosità di alcuni turisti che si sono imbattuti in uno strano piatto servito durante una festa in Arabia Saudita. Dalla mole degli ingredienti ritenevano di trovarsi di fronte a una lunga serie di pietanze, ma in realtà tutto era stato raccolto per preparare un solo ed unico piatto. Lo stupore dei turisti è stato veramente enorme. Il cuoco stava assemblando una portata di dimensioni mastodontiche, tra le altre cose più grande di lui stesso.
I turisti non hanno quindi potuto esimersi dal domandare cosa stesse bollendo in pentola. La spiegazione che hanno ottenuto ha soddisfatto la loro curiosità. Lo chef arabo ha fatto presente che stavano assistendo alla realizzazione di un piatto tipico della tradizione di quel Paese. Nello specifico la portata viene consumata da secoli, ma realizzata pochissime volte data la sua particolare complessità di elaborazione.
Ma come viene realizzato questo piatto? Come prima cosa l’ingrediente più vistoso è un cammello. Successivamente bisognerà reperire un agnello tale da poter essere inserito nel ventre del cammello. A quel punto per i ripieni saranno necessari una ventina di polli, una sessantina di uova, 12 kg di riso oltre a 2 kg di pinoli, 2 kg di mandorle, 2 kg di pepe, 1 kg di pistacchi ed il sale. Esiste anche una versione con i pesci, in quel caso le uova vengono utilizzate in quantità ridotta. Infine per bollire il tutto servono circa 300 litri di acqua.
Per poter servire il piatto da Guiness dei primati bisogna come prima cosa cuocere la carne degli animali più grandi. Questo primo step può richiedere anche 24 ore. I ripieni a base di uova, riso e frutta secca verranno impiegati in un secondo momento per riempire gli spazi vuoti che si vengono a creare tra le diverse carni.
In passato il piatto veniva realizzato solo nelle occasioni più speciali, come quelle che vedevano riunirsi varie tribù di beduini. Una portata del genere poteva consentire di placare la fame di tutti quei commensali che si “sarebbero volentieri mangiati anche un cammello“.