Negli ultimi anni molto spesso, in occasione di Halloween, ci siamo trovati a dire che non è una ‘nostra’ festa e che siamo stati contagiati dall’America in questa operazione puramente commerciale che accompagna i primi giorni di novembre; ma cosa succede se la ‘moda’ è stata inventata da noi europei ed a criticarla sono i Paesi del Medio Oriente? E’ successo proprio questo ieri, San Valentino, in Pakistan.
In questo Paese orientale, infatti, il presidente Mamnoon Hussain è stato il primo a rifiutarsi di festeggiare la tanto amata festa degli innamorati, dichiarando pubblicamente che si tratta di una ‘moda occidentale‘ e che dovrebbe essere evitata. Questa presa di posizione, molto netta e decisa nei confronti della festività di origine cattolica, ha spinto il presidente pakistano ad invogliare le persone del suo Paese, soprattutto i giovani, a non festeggiarla.
Davanti ad una platea di giovani, il presidente Hussain ha infatti dichiarato che “San Valentino non appartiene alla nostra cultura e dovrebbe essere evitata“, invitando così i ragazzi pakistani a concentrarsi maggiormente sugli studi, senza perdere tempo dietro a queste festività che non appartengono alla tradizione culturale pakistana. Le parole del presidente Hussain arrivano dopo pochi giorni dalla decisione di vietare la festa degli innamorati nella città di Peshawar, città capoluogo della provincia di Khyber Pakhtunkhwa non lontana dalle roccaforti talebane delle aree tribali, dove il divieto dei festeggiamenti per il 14 febbraio è stato votato all’unanimità dalla locale Assemblea.
A tal proposito, il partito islamico Jamaat-e-Islami ha votato una mozione presentata al presidente nella quale si fa esplicito riferimento alla festa di San Valentino: nella mozione si legge che loro combattono contro una parte della società che vuole imporre l’oscenità delle feste occidentali e la cultura occidentale stessa ai giovanio pakistani. Nella mozione, inoltre, il partito estremista ha dichiarato che il loro obiettivo è quello di difendere i propri giovani dalla volgarità e dall’indecenza che la cultura occidentale tramanda.