Il mistero dei bambini ucraini scomparsi nel nulla

Il possibile trasferimento di un gruppo di minori da Huelva alle Isole Canarie è avvolto nel mistero e mette in allerta le autorità, che non sanno dove si trovino, riferisce ElPaís.

Il mistero dei bambini ucraini scomparsi nel nulla

Il presunto viaggio in autobus di un gruppo di circa 30 o 40 minori ucraini accompagnati da tre adulti, che dalla Polonia sarebbero dovuti arrivare a Huelva, in Andalusia (Spagna), dove prendere poi un traghetto per l’isola canaria di Fuerteventura, è avvolto nel mistero: i bambini avrebbero dovuto lasciare la penisola martedì 29 marzo, ma al momento di loro non vi è nessuna traccia.

Secondo quanto riferito da ElPaìs, il trasferimento, organizzato da una donna ucraina residente a Fuerteventura, sarebbe avvenuto all’insaputa delle autorità, che da una settimana sono in allerta e indagano sul caso. L’11 marzo scorso la presunta organizzatrice aveva già fatto arrivare a La Oliva tre tutori e 16 minori da un orfanotrofio vicino a kiev: in quell’occasione aveva gestito la missione in stretta collaborazione con il sindaco di questo comune di Fuerteventura. Ma ora, nonostante diverse fonti nelle Isole Canarie assicurino a ElPaís che ci sia lei dietro questa vicenda, la donna dichiara la sua estraneità a questo secondo trasferimento di minori.

Intanto però il gruppo di bambini risulta ancora disperso.

Fonti della polizia affermano che il gruppo esiste davvero, anche se nessuno l’ha visto e ci si chiede come sia possibile spostare un così grande numero di minori da un luogo all’altro senza attirare l’attenzione. Il caso di questi bambini è un esempio della mancanza di controllo che preoccupa sempre più le autorità spagnole e ucraine. Da quando è iniziata l’invasione russa, il 24 febbraio scorso, è aumentata l’allerta sui trasferimenti e sull’accoglienza dei minori senza supervisione ufficiale.

Il direttore generale della Protezione dell’infanzia e della famiglia del governo delle Isole Canarie, Iratxe Serrano, ha raccontato che, dopo aver ricevuto la segnalazione di un veicolo con a bordo circa 30 minori in procinto di salire a bordo di un traghetto diretto a Gran Canaria, ha attivato tutti i meccanismi possibili per impedire a questo convoglio di raggiungere la comunità autonoma, poiché le risorse per i minori stranieri non accompagnati presenti nelle Isole sono saturate dall’accoglienza di 2.700 ragazzi e ragazze giunti con piccole imbarcazioni dal continente africano. Alla fine non sono saliti a bordo.

Questo tipo di trasferimento deve essere effettuato con le necessarie autorizzazioni e nel rispetto della legislazione dei paesi coinvolti per evitare rischi per queste persone, ma la realtà sembra dimostrare che in molti casi ciò non avvenga. Il Ministero della Giustizia, l’organismo incaricato di difendere la Convenzione dell’Aia del 1980 in Spagna, il quadro giuridico per la tutela dei minori in situazioni transfrontaliere, ha rivelato a El País di non aver ricevuto alcuna richiesta in tal senso, una situazione che contrasta con il gran numero di minori (quasi 14.000) giunti nel territorio spagnolo dall’inizio del conflitto in Ucraina.

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