Quando Donald Trump annunciò la sua candidatura alle prossime presidenziali, nella sua Trump Tower lo scorso giugno, in molti pensarono ad una provocazione, una delle tante a cui il multimiliardario americano aveva abituato: “L’America non vince più, non è più capace di vincere”, erano state le parole che aveva pronunciato a sostegno della sua candidatura.
Eppure – purtroppo per gli americani -, Donald Trump sembra fare tremendamente sul serio. Già quel giorno aveva attaccato duramente il presidente Barack Obama, dicendo: “Non è un leader, è una cheerleader”, e ha fatto capire che alle parole seguiranno i fatti. Di chiara simpatia repubblicana, Trump si presenta come un’alternativa al solito duopolio democratici-repubblicani, che contraddistingue le elezioni americani.
Già altre volte Trump era stato tentato dall’intraprendere l’avventura politica, ma sembra proprio che la sua figlia Ivanka questa volta l’abbia convinto a ‘scendere in campo’, per usare un’espressione di un noto leader politico nostrano: “La Cina commercialmente ci sta uccidendo, il terrorismo islamico rappresenta più che mai una minaccia, il Messico ci manda un flusso di persone che hanno problemi, e magari qualcuno arriva anche dal Medio Oriente. E l’Obama Care è una riforma disastrosa”.
Pochi dubbi sul nazionalismo spinto di un uomo che, arricchitosi a dismisura nel settore edilizio, ha intenzione di fare degli Stati Uniti d’America il suo personalissimo giocattolo. A rilanciare le sue posizioni sulla politica estera, arrivano le sue dichiarazioni di oggi sui rifugiati siriani: “Se perdo, suppongo che resteranno. Ma se vinco torneranno a casa loro”.
Le motivazioni? “Potrebbero essere membri dello Stato islamico. Non lo so. Avete visto altre volte unamigrazione come questa? Sono tutti uomini e tutti sembrano tipi forti. Ci sono molti uomini, più che donne. E mi chiedo: perché non stanno lottando per salvare la Siria? Perché stanno emigrando in tutta Europa? Non accetteremo 200.000 persone che non abbiamo alcuna idea di chi siano”. E tutto questo dopo aver affermato, solo qualche settimana fa: “Nonostante possano costituire un rischio per la sicurezza, l’America dovrebbe permettere ai rifugiati siriani di venire. Odio quest’idea, ma bisogna farlo”. Idee confuse…