Il disastro nucleare di Chernobyl compie 30 anni: per non dimenticare

L'esplosione avvenuta nella centrale nucleare di Chernobyl compie 30 anni: era il 26 aprile del 1986 ma il tempo sembra essersi fermato in questa cittĂ  dell'Ucraina che continua ad essere un territorio totalmente desolato e altamente pericoloso.

Il disastro nucleare di Chernobyl compie 30 anni: per non dimenticare

Il disastro nucleare più grave della Storia compie 30 anni: era il 26 aprile del 1986 quando nella centrale Vladímir Ilich Lenin, meglio conosciuta come Chernobyl, esplose il reattore numero 4. L’esplosione lanciò una nube radioattiva che si espanse in gran parte dell’Europa e obbligò migliaia di persone ad abbandonare le loro case nelle zone più colpite dell’Ucraina, Bielorussia e la parte occidentale della Russia.

Nessuno conosce con precisione quanta gente sia morta in Ucrania, vicino a Kiev, a causa di quell’esplosione o in quanti abbiano riportato dei danni, malformazioni e malattie, per le radiazioni generate, superiori a 500 bombe di Hiroshima. Nel 2005, il Foro di Chernobyl, celebrato a Vienna, ha parlato di 4000 morti attribuibili all’esplosione; l’Onu stima che il 20% della popolazione, inclusi 500.000 minori, tristemente conosciuti come I Bambini di Chernobyl, il 20% della terra coltivabile e il 23% dei boschi bielorussi sono contaminati.

Gli isotopi radioattivi liberati a seguito dell’incidente del 1986 sono ancora presenti nel terreno e di conseguenza anche gli alimenti finiscono per esserne contaminati. Il quotidiano El Mundo riporta i dati di uno studio del professor Yuri Bandazhevsky, pubblicato dall’Accademia di Medicina di New York nel 2011: la fuga radioattiva avrebbe causato ben 985.000 morti, la maggior parte delle quali attribuibili allo stress causato dalla radiofobia (paura delle radiazioni o dei raggi X), all’alcolismo e deterioramento delle condizioni economiche e sociali delle regioni colpite dal disastro.

“Il tempo passa, ma la radioattività resta”. Si stima che siano necessari 24 milioni di anni per riportare le radiazioni a un livello completamente sicuro, per eliminare definitivamente il plutonio e lo stronzio 90 da queste regioni. Secondo i responsabili di Chernobyl, la centrale continuerà ad essere un luogo pericoloso fino al 2065.

Ma dato che la salute e la vita dei bambini non può attendere tanto, gli esperti hanno avviato un progetto appositamente pensato per loro, un rimedio temporaneo: le vacanze della salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, assicura che trascorrere almeno 30 giorni all’anno lontano da queste zone contaminate aiuti l’organismo a liberarsi dagli isotopi radioattivi.

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