Il differente trattamento dei profughi che fuggono dalla guerra: rifugiati di prima e di seconda classe?

Per la prima volta, i paesi dell'UE hanno attivato la Direttiva sulla protezione temporanea di sfollati per accogliere gli ucraini in fuga dalla guerra: esistono rifugiati di prima e seconda classe?

Il differente trattamento dei profughi che fuggono dalla guerra: rifugiati di prima e di seconda classe?

Nelle ultime settimane il numero dei rifugiati nel mondo è aumentato considerevolmente: nel bel mezzo di una guerra tra Ucraina e Russia oltre due milioni e mezzo di ucraini hanno lasciato la loro casa per cercare rifugio nei paesi vicini come Polonia, Ungheria o Romania, ma anche nel resto d’Europa: si tratta dell’esodo più veloce dalla Seconda guerra mondiale, ha dichiarato Maria Jesus Vega, portavoce dell’Alto commissario dell’ONU per i rifugiati.

Laccoglienza riservata agli ucraini è senza precedenti, scrive il Niusdiario, soprattutto perché è la prima volta che le autorità europee attivano la Direttiva sulla protezione temporanea di sfollati. Una norma nata 20 anni or sono a seguito della guerra nella ex Jugoslavia, mai entrata in vigore, che garantisce l’accesso a una serie di diritti, tra cui all’alloggio, al lavoro, all’istruzione e alle cure mediche. Inoltre, i rifugiati ucraini possono scegliere liberamente il proprio paese di residenza.

Rifugiati di prima e di seconda classe?

La risposta data in questa occasione dall’Ue è stata “storica”, per usare le parole della commissaria europea per l’Interno, Ylva Johansson. Indubbiamente una risposta “esemplare” che però invita a porsi una domanda: perché lo stesso non è stato fatto con i siriani in fuga dalla guerra o con i migranti arrivati ​​sulle coste spagnole in canoa dall’Africa? Secondo il primo ministro bulgaro, Kiril Petkov, gli ucraini sono diversi, “non sono i rifugiati a cui siamo abituati, queste persone sono europee, sono intelligenti e istruite“.

Il giornalista siriano Okba Mohammad considera le parole del ministro bulgaro “un misto di razzismo e islamofobia“. Mohammad è fuggito dalla sua città nel 2018. Attualmente vive in Spagna e anche lui ha dovuto nascondersi nei rifugi sotterranei per proteggersi dai bombardamenti, e evidenzia che mentre ai rifugiati ucraini in Spagna bastano 24 ore per ottenere i documenti, a lui sono serviti due anni e cinque mesi per ricevere una risposta: “Un rifugiato è un rifugiato, sia europeo, africano o asiatico“, ha affermato.

Secondo l’attivista per i diritti umani, Helena Maleno, “non si devono creare profughi di prima e di seconda classe“, ma la verità è che viene riservato un trattamento diverso a chi fugge dalla violenza attraverso il “confine meridionale” rispetto a quello riservato ai profughi della guerra in Ucraina con i quali “ci sono state buone pratiche”, sia mediatiche che amministrative.

Se ci sono rifugiati di prima e di seconda classe, non smetteremo di chiedere il rispetto del diritto di asilo per tutte le persone, indipendentemente dalla loro nazionalità, razza, colore della pelle, religione o orientamento sessuale”, risponde María Jesús Vega al giornalista del Niusdiario. “La donna che attraversa il Mediterraneo in barca o scala l’Atlantico in canoa per raggiungere le coste spagnole ha lo stesso diritto di essere accolta perché, probabilmente, soffre la stessa paura di perdere la vita di un ucraino“, ha aggiunto.

Le carovane di migranti in fuga da guerre, conflitti, genocidi, carestie e miseria sono innumerevoli, che vengano trasmesse in tvo meno. Ricordiamo che nel 2011 anche la Siria è entrata in guerra: da allora centinaia di migliaia di persone hanno lasciato il proprio Paese per raggiungere l’Europa, la maggior parte rischiando la vita su una chiatta perché, a differenza degli ucraini, non hanno l’esenzione dal visto e non possono entrare liberamente. La gestione dell’UE degli sfollati sirinani è decisamente lontana dall’attuale risposta all’esodo ucraino.

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