Il Belgio vuole bandire il Partito Islamico dal Paese: "E’ liberticida"

I quattro principali partiti francofoni del Belgio hanno presentato una proposta di modifica costituzionale per impedire la partecipazione alle elezioni ai movimenti liberticidi, come il partito islamista belga

Il Belgio vuole bandire il Partito Islamico dal Paese: "E’ liberticida"

Il Belgio non vuole il Partito Islamico nel proprio Paese. I quattro principali partiti dell’area francofona hanno presentato, in questi giorni, una proposta di revisione costituzionale in Parlamento per impedire che i movimenti politici che minacciano i principi di libertà e di democrazia possano partecipare alle prossime elezioni che si terranno nel Paese fiammingo a ottobre 2018.

Il riferimento è chiaramente rivolto al movimento “ISLAM”acronimo di Integrità, Solidarietà, Libertà, Autenticità e Moralità. Un movimento fondato nel 2012 da Redouane Ahrouch e che si propone di instaurare la Repubblica Islamica in Belgio, dove è bene ricordare che ha sede il Consiglio dell’Unione Europea, con conseguente adozione della Sharia. 

Le ragioni della proposta dei partiti francofoni

Il Partito Islam, simpatizzante dello sciismo iraniano, aveva già sollevato un vespaio di polemiche quando, nell’aprile di quest’anno, aveva proposto mezzi pubblici separati per uomini e donne allo scopo di proteggere queste ultime dai pericoli delle molestie sessuali. Una nuova Apartheid sudafricana trasferita però in Europa.

Istituito sei anni fa, il partito filo-islamico finora non è mai riuscito a far breccia tra la popolazione belga di fede musulmana, racimolando solo due consiglieri comunali alle elezioni amministrative del 2012. La spiegazione plausibile è che forse la sua dottrina politica, in parte, preoccupa l’ala moderata dei musulmani, per possibili ritorsioni.

La proposta di legge, che mira al bando degli islamisti, è condivisa sia dai partiti dell’area francofona del Paese sia dai partiti fiamminchi. L’interdizione dell’Islam a partecipare alle elezioni sarebbe possibile grazie a una sentenza dalla Corte Europea che sostiene l’incompatibilità della legge islamica con l’ordinamento democratico.

La proposta di legge rischia però di non essere approvata in tempo per le prossime elezioni comunali del 14 ottobre. Il partito ISLAM, in quel caso, potrebbe partecipare legalmente alle elezioni, preoccupando non poco quei partiti che avversano i movimenti di “importazione” che si nutrono di ideologie autoritarie e liberticide. 

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