Il battaglione Azov, il gruppo paramilitare nazista integrato nell’esercito ucraino

Il battaglione Azov ha il carattere di un'organizzazione paramilitare armata i cui membri si dichiarano apertamente nazisti, ultranazionalisti, omofobi e xenofobi, indossano svastiche e insegne delle SS

Il battaglione Azov, il gruppo paramilitare nazista integrato nell’esercito ucraino

Tre settimane dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il conflitto armato tra i due Paesi continua a mietere vittime e provocare una scia di rifugiati in cerca di riparo e protezione. La “denazificazione” dell’Ucraina, motivazione addotta dal presidente russo, Vladimir Putin, per giustificare la guerra, è stata letta dal mondo intero come una scusa, come se l’esistenza all’interno dell’esercito ucraino di fazioni legate all’ideologia di Hitler fosse una falsità.

Non si può certo dire che l’Ucraina sia un paese nazista, ma al tempo stesso non si può negare che ci siano elementi nazisti all’interno delle sue Forze Armate, come il noto Battaglione Azov, un’organizzazione paramilitare armata, integrata nel 2014 come unità di intervento del Ministero degli affari interni dell’Ucraina. E’ composto da circa 900 membri addestrati nella gestione delle armi da ufficiali dell’esercito israeliano. A capo del battaglione l’oligarca Igor Kolomoisky, all’epoca proprietario della rete elettrica ucraina e possessore di passaporto anche cipriota e israeliano.

I membri del Battaglione Azov si dichiarano apertamente nazisti, ultranazionalisti, omofobi e xenofobi, indossano svastiche e insegne delle SS, anche se il loro simbolo è il Wolfsangel, una specie di svastica su sfondo giallo. L’Ucraina sembra essere l’unica nazione al mondo ad avere piccolo gruppo neonazista integrato nelle sue forze armate. Secondo quanto riportato da Niusdiario, nella guerra con la Russia collaborano alla difesa del paese, addestrano i civili e impongono la loro legge, ma sono stati denunciati per aver impedito l’evacuazione dei civili.

Alcune delle sue “prodezze” sono la sua partecipazione al massacro del 2 maggio 2014 all’assalto alla Camera dei sindacati di Odessa o agli attacchi e agli omicidi che si verificano nel Donbass. Sono noti per aver bruciato viva una persona nel 2015 e per aver compiuto alcuni dei peggiori massacri durante il conflitto ucraino.

Nel 2016 Facebook ha posto loro il veto qualificato di Livello 1, che include il Ku Klux Klan o lo Stato Islamico. Tuttavia, il 24 febbraio, quando è iniziata l’invasione russa, “è stata fatta una piccola eccezione“, ma continuiamo a vietare qualsiasi incitamento all’odio, simbolismo dell’odio, elogio della violenza, elogio generico, supporto o rappresentazione del reggimento Azov e qualsiasi altro contenuto che violi gli standard della nostra comunità“, ha chiarito la compagnia.

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