Nell’estate del 2021, la polizia spagnola fa irruzione nell’appartamento di Estepona, Spagna, aspettandosi di trovare uno dei criminali informatici più ricercati degli Stati Uniti. Invece, si imbattono in PlugWalkJoe, un ragazzo di 21 anni seduto di fronte a tre schermi, con avanzi di cibo in scatola sulla scrivania e sandali con calzini ai piedi. Joseph James O’Connor, il suo vero nome, è il prototipo del giovane smanettone asociale, che ha generato caos sul web, orchestrando truffe di vasta portata.
La carriera di O’Connor ha avuto inizio quando era ancora un adolescente. Conosciuto come PlugWalkJoe, ha adottato numerosi nickname nel corso del tempo, riciclando, creando e abbandonando diverse identità virtuali. Descritto nei forum degli hacker come un giovane introverso e asociale, O’Connor passava le sue giornate all’interno della sua stanza, circondato da schermi, senza alcun reale contatto umano. Le sue relazioni si limitavano alla sua banda di complici, alle visite della madre e a una fidanzata a distanza, un rapporto virtuale filtrato sempre attraverso un computer.
PlugWalkJoe: il Baby hacker che ha scosso il web con le sue truffe
Le attività criminali di O’Connor hanno avuto un impatto significativo sulla vita di molte persone. Ha commesso molestie, minacce ed estorsioni, causando considerevoli danni emotivi alle sue vittime. L’assistente procuratore generale Kenneth A. Polite, Jr. della divisione criminale del dipartimento di giustizia ha dichiarato: “Le attività criminali di O’Connor erano flagranti e dannose e la sua condotta ha avuto un impatto sulla vita di molte persone. Ha molestato, minacciato ed estorto le sue vittime, causando notevoli danni emotivi”. Come molti altri criminali, O’Connor ha cercato di nascondersi dietro un computer, utilizzando account nascosti e alias al di fuori degli Stati Uniti per mantenere l’anonimato.
Nonostante la sua giovane età, O’Connor ha un curriculum criminale ben consolidato. Secondo i documenti presentati in tribunale, tra il 2019 e il 2020 ha commesso una serie di reati legati agli account dei social media, all’estorsione online e al cyberstalking. A soli 19 anni, ha presentato denunce false accusando un ragazzo di violenze, semplicemente perché aveva discusso con lui online. Quando il suo primo tentativo di farlo arrestare è fallito, O’Connor ha minacciato di diffondere le foto intime e private del ragazzo su internet. L’estorsione è diventata una firma distintiva di O’Connor e l’ha applicata nelle sue truffe online, puntando soprattutto a bersagli di rilievo. Nella lista di profili rubati su Twitter c’erano alti funzionari e politici come l’ex presidente Donald Trump, Joe Biden, Jeff Bezos, Elon Musk e anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Anche account di celebrità come Kanye West e Kim Kardashian. I messaggi includevano l’indirizzo di un portafoglio bitcoin, il cui saldo è cresciuto rapidamente, arrivando a 794.000 dollari in criptovalute.
Attualmente si è dichiarato colpevole nel tribunale di New York, e potrebbe scontare fino a 77 anni di carcere.