I francobolli del Vaticano in uscita il 25 maggio

A fine maggio le nuove uscite dei francobolli da parte del piccolo stato della Città del Vaticano, vediamo quando saranno poste in vendita ed alcune caratteristiche nelle prime anticipazioni.

I francobolli del Vaticano in uscita il 25 maggio

Iniziano a trapelare i primi dettagli in merito al prossimo giro delle emissioni filateliche curate dalla Città del Vaticano che saranno poste in vendita dal 25 maggio. La lista trova una serie non in programma inizialmente che festeggia l’Associazione dei santi Pietro e Paolo nel cinquantesimo anniversario (in un francobollo dal costo 1,15 euro).

Seguono come da tradizione il giro di “PostEuropa” (con due valori da 1,10 e 1,15 euro quest’anno dedicati al tema della Fauna selvatica nazionale in via di estinzione), un tributo ricorderà il quinto centenario della nascita di Papa Sisto V (2,00 e 2,50 euro), V centenario della conversione di Sant’Ignazio di Loyola (1,15 euro) e la serie di cartoline postali dedicate all’aula “Paolo VI” (1,10, 1,15, 2,40 e 3,00 euro i valori dei singoli interi).

Tra queste anche un foglietto che sicuramente sarà interessante per i collezionisti ma non solo per ricordare gli ottocento anni dell’arrivo di S. Antonio (Fernando dal Portogallo) in Italia. Il suo “cammino” verso Padova che avrà un costo di 2,40 euro inizio da Milazzo e poi via su per lo stretto di Messina fino ad Assisi e quindi la città patavina.

Un cammino fortemente voluto dal progetto “Antonio 20-22” che nonostante il blocco dello scorso anno è comunque andato avanti con vari progetti, tra questi anche il francobollo che raffigura sant’Antonio con il Bambino Gesù e il giglio in mano, ma anche con il bastone da pellegrino e la bisaccia in spalla.

Nella parte restante del foglietto evidenziate le località principali Capo Milazzo, luogo del naufragio all’inizio della primavera del 1221; Messina, dove il giovane francescano venne accolto; Assisi, dove il 30 maggio dello stesso anno incontrò per la prima volta san Francesco in quello che venne definito il “capitolo delle stuoie” e quindi  Padova, che ne custodisce la memoria e le spoglie mortali.

Continua a leggere su Fidelity News