Hong Kong nuova protesta: libri scolastici modificati per il "lavaggio del cervello"

A Hong Kong ha preso piede una nuova protesta: quella di studenti e insegnanti riuniti contro la manipolazione dei testi scolastici da parte del governo di Pechino. I testi vengono modificati per effettuare un "lavaggio del cervello".

Hong Kong nuova protesta: libri scolastici modificati per il "lavaggio del cervello"

Il braccio di ferro tra il governo centrale di Pechino e gli oppositori di Hong Kong non si ferma mai. I movimenti pro-democrazia lamentano continue ingerenze della Cina negli affari del territorio.

L’ultima protesta è stata lanciata da un gruppo di studenti e insegnanti che accusano il governo centrale di aver modificato i testi scolastici per operare quello che definiscono un “lavaggio del cervello“. 

 Il movimento “Education Breakthrough and Progressive Teachers’ Alliance” denuncia in particolare una manipolazione dei testi scolastici in ambito umanistico da parte dell’Ufficio governativo per l’educazione. Le autorità sono accusate di aver convinto gli editori a censurare o modificare le parti “politiche” dei libri scolastici.

Gli esempi riportati dall’organizzazione sono eclatanti. Dai testi sono stati eliminate le espressioni: “separazione dei poteri” e anche “disobbedienza civile”. La descrizione delle proteste contro la legge per l’estradizione è stata manipolata e non si parla delle limitazioni alle libertà di espressione e di assembramento da parte del Governo. Persino il problema dell’inquinamento in Cina è stato minimizzato e sono stati modificati i dati della censura dei film occidentali proiettati nella Repubblica.

Al luglio inoltre, molti volumi pro-democrazia sono stati ritirati dalle autorità locali per verificare il rispetto della nuova legge sulla sicurezza contro i reati di separatismo, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere emanata il 30 giugno.

Un insegnante ha dichiarato ai giornalisti che docenti e presidi sono sottoposti a pressioni da parte del ministero dell’Educazione perché non parlino delle censure. A tal proposito, il movimento ha pubblicato una lettera aperta al segretario per l’educazione, Kevin Yeung, in cui chiede di spiegare nel dettaglio i metodi e  i criteri di revisione dei contenuti. Ha anche aperto una petizione pubblica e ha creato un archivio delle modifiche contestabili segnalate dai docenti e studenti.

L’attivista Isaac Cheng portavoce del Education Breakthrough ha dichiarato che si uniranno in questa battaglia ai consiglieri di distretto, e lancia un suggerimento: “Speriamo che gli studenti usino vecchie versioni dei libri di testo e boicottino quelli revisionati“.

Intanto, gli insegnanti hanno incominciato a paragonare il ministero dell’Educazione al “ministero della Verità” del romanzo 1984 di George Orwell

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