Guerra Israele-Hamas: intera famiglia uccisa da un razzo a Gaza, morti 31 bambini

A Gaza è morta una donna incinta insieme ai suoi 4 figli e al marito, almeno 115 morti si contano in territorio palestinese, 7 invece tra le fila israeliane. Netanyahu: "Operazione durerà per tutto il tempo necessario".

Guerra Israele-Hamas: intera famiglia uccisa da un razzo a Gaza, morti 31 bambini

Si sta facendo sempre più grave quello che ormai pare a tutti gli effetti un vero e proprio conflitto tra Israele e Hamas. Tutto è cominciato qualche giorno fa, quando vi è stata una repressione israeliana durante le celebrazioni del Ramadan. Ci sono stati quindi violenti scontri sulla Spianata delle Moschee tra arabi e israeliani, in particolare nei pressi della moschea ad Al-Aqsa. Hamas, dopo aver chiesto il ritiro delle forze israeliane da Sheikh Jarrah e al-Aqsa, nel tardo pomeriggio di lunedì 10 maggio ha lanciato razzi contro Gerusalemme per la prima volta dal 2014. A ciò non si è fatta attendere la risposta dell’aviazione israeliana, che ha risposto al fuoco intercettando le migliaia di missili lanciati fino a questo momento. E da lì la situazione è esplosa. 

Durissima la presa di posizione del Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha dichiarato che l’operazione durerà “per tutto il tempo necessario”. Hamas dal canto suo ha replicato che farà pagare a caro prezzo agli israeliani le repressioni degli scorsi giorni. Fonti di Hamas parlano di 115 vittime tra le loro fila, di cui 31 sono bambini. A Gaza si è verificata una strage, che ha profondamente colpito l’opionine pubblica: i razzi lanciati dal confine israeliano hanno colpito un’abitazione, uccidendo un’intera famiglia: una donna incinta, i suoi 4 figli e il marito

Violenze anche tra civili

L’escalation di violenza, purtroppo, non riguarda soltanto il lancio di missili e mortai. Anche tra i civili la situazione si sta facendo sempre più insostenibile, con ebrei e arabi che si scontrano per le strade delle città. Nella città di Hebron presunti coloni israeliani hanno attaccato le case dei palestinesi.

Un uomo è stato ridotto in fin di vita a Bat Yam, un sobborgo di Tel Aviv. La vittima dell’aggressione, un automobilista, era ritenuto arabo per cui la folla lo ha linciato. L’episodio ha suscitato forte indignazione all’interno dell’opinione pubblica. A Lod è stato dichiarato lo stato di emergenza dopo l’incendio di una sinagoga: in questa città un cittadino arabo è stato ucciso a colpi d’arma da fuooco

Molti leader mondiali si sono schierati dalla parte di Israele, che ancora una volta subisce i soprusi di Hamas. Abeer Odeh, Ambasciatrice della Plaestina in Italia, ha riferito alla stampa che è triste vedere tutti i leader italiani schierati dalla parte israeliana. “Chiunque abbia letto i giornali nelle ultime settimane sa che la miccia è stata accesa dalla repressione israeliana durante le celebrazioni del Ramadan, dalla pulizia etnica che Tel Aviv porta avanti a Gerusalemme Est Occupata, e dal boicottaggio delle elezioni palestinesi, derivante dalla proibizione di far votare i cittadini di questa città, la legittima capitale dello Stato di Palestina, dove la violenza e le provocazioni delle forze di occupazione e dei coloni hanno raggiunto livelli mai visti, fino a profanare i luoghi sacri” – questo è il commento dell’ambasciatrice

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