Guerra Israele-Hamas, colpito e distrutto l’unico laboratorio di test anti Covid a Gaza

Nella notte appena trascorsa alcuni razzi sono stati lanciati dal Libano verso lo stato ebraico, che ha risposto al fuoco. All'alba, dopo qualche ora di tregua, le sirene hanno ripreso a suonare. Ma secondo fonti giornalistiche si sarebbe vicini ad una tregua.

Guerra Israele-Hamas, colpito e distrutto l’unico laboratorio di test anti Covid a Gaza

Prosegue l’escalation di violenze tra Israele e Palestina. Nella notte appena trascorsa sei razzi sono stati lanciati dal Libano verso lo stato ebraico (senza colpirlo), circostanza quest’ultima che ha costretto Tel Aviv a rispondere al fuoco nemico. Israele ha continuato con alcuni raid aerei su Gaza: qui sarebbe stato colpito l’unico laboratorio in cui si analizzano i test anti Covid. Si trattava di una struttura importantissima per la regione, che sta facendo i conti, oltre che con i feriti provvocati dal conflitto, anche con un alto tasso di positività al coronavirus tra la popolazione. 

La Striscia di Gaza, che conta due milioni di abitanti, finora ha ricevuto soltanto 122.000 dosi di vaccini, più della metà delle quali non sono state ancora somministrate, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Una situazione che rischia quindi veramente di diventare esplosiva e che sta costringendo le potenze di tutto il mondo, gli Stati Uniti in primis, verso la richiesta di un cessate il fuoco che per il momento non sembra arrivare. Eppure, secondo quanto si apprende da fonti giornalistiche, una svolta potrebbe esserci nelle prossime ore, anche se alle prime ore dell’alba di oggi le sirene hanno ricominciato a suonare per il lancio di alcuni razzi.

Si spera in una tregua

Nella giornata di ieri il presidente degli Usa, Joe Biden, ha chiamato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu. Biden ha mostrato tutta la sua vicinanza a Israele, chiedendo però di proteggere la popolazione civile e di trovare un accordo per il cessate fuoco immediato. Anche l’Egitto si è rivolto ad Hamas chiedendo di terminare le violenze. 

E sembra effettivamente che qualcosa cominci a muoversi, visto che in queste ore, per la prima volta dopo nove giorni di conflitto, si sono aperti i valichi della frontiera tra Israele e Gaza per far passare le merci. Nella giornata di oggi dovrebbe anche arrivare del carburante, molto utile anche per far funzionare al meglio gli ospedali a Gaza City. 

Nella giornata di oggi si terrà anche uno sciopero degli arabi israeliani, quest’ultimo proclamato dalla leadership politica araba di Israele. La manifestazione, si spiega, è stata organizzata per mostrare solidarietà con la Moschea al Aqsa a Gerusalemme e gli abitanti del quartiere arabo di Sheikh Jarrah nella parte est della città. Nelle prossime ore dovrebbero conoscersi ulteriori particolari su quanto sta accadendo tra Israele e Hamas. 

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